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Caso Hospice, i Rotary della MetroCity istituiscono una commissione interclub salute

I Club locali hanno deciso di unirsi con l'obiettivo di fornire un contributo delle professionalità rotariane al dibattito pubblico sulla delicata materia sanitaria

Prosegue l’ondata di solidarietà che vede al centro la vicenda dell’Hospice e, tra i tanti ad aver manifestato la loro solidarietà anche i Rotary cittadini. Esaminato  in maniera approfondita la situazione, nel corso di una partecipata riunione interclub al termine della quale è stato redatto un documento congiunto, sottoscritto da tutti i Club della Città metropolitana: Rotary Reggio Calabria, Rotary Reggio Calabria Nord, Rotary Reggio Calabria Sud “Parallelo 38”, Rotary Reggio Calabria Est; Rotary Palmi; Rotary Locri; Rotary Polistena. Nel corso dei lavori si è stabilito di istituire una commissione interclub Salute, con l'obiettivo di fornire un contributo delle professionalità rotariane al dibattito pubblico sulla delicata materia sanitaria. Si diffonde di seguito il documento nella sua stesura integrale.

Tra i compiti del Rotary International vi è quello di contribuire, con adeguate azioni di servizio, al miglioramento della società in cui si vive. I Club locali devono dunque adoperarsi per dare attuazione a tali compiti. I rotariani reggini, al pari della stragrande maggioranza dei cittadini metropolitani, hanno avuto modo in passato di esprimere con gesti, non solo formali, di solidarietà l’apprezzamento per i qualificati servizi che l’hospice “Via delle Stelle” ha reso nel corso dell’ultimo decennio.

Pertanto, i Rotary club della Città metropolitana di Reggio Calabria, i quali avvertono il disagio che vive la popolazione per le recenti vicende che hanno interessato l’Hospice, intendono rendere pubblico il comune sentire dei propri associati per la condizione di sofferenza dei malati terminali e delle loro famiglie e per la necessità di salvaguardare un’attività così importante per la comunità coinvolta, cercando la soluzione più adeguata che contemperi le esigenze di trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa con il sacrosanto diritto ad ottenere livelli di assistenza adeguati agli standard garantiti dalle vigenti normative, oltreché dalla stessa Costituzione.

L’erogazione di tali servizi non può subire interruzioni i cui effetti finirebbero per riverberarsi inevitabilmente sulle attività del Grande Ospedale Metropolitano. Quest’ultimo infatti ha una mission di ospedale per acuti e non certo come centro di cure palliative e già cominciano a manifestarsi traumaticamente le conseguenze delle interruzione delle attività dell’Hospice in quanto pazienti con malattia avanzata vi fanno ricorso non avendo altro setting assistenziale cui fare riferimento.

La partecipata e qualificata discussione affrontata dagli associati unitamente agli organi direttivi di vertice dei club rotariani metropolitani ha generato il convincimento che qualsiasi procedura intenda adottare l’attuale gestione commissariale dell’azienda sanitaria provinciale, per eventualmente riassegnare il servizio, debba necessariamente comportare una fase transitoria che dia continuità all’attuale gestione da parte della fondazione “Hospice Via delle Stelle”.

E’ inoltre emersa la convinzione che, a prescindere dalle soluzioni tecnico-amministrative che si andranno ad adottare per assicurare l’erogazione dei servizi essenziali previsti da ogni struttura per le cure palliative, debbano essere salvaguardate le professionalità operanti all’interno dell’Hospice reggino, atteso il gradimento generalizzato degli utenti del servizio e delle loro famiglie e, soprattutto, il patrimonio di esperienza qualificata che hanno accumulato in tanti anni.

Alla luce di quanto sopra evidenziato, i Rotary club della Città metropolitana di Reggio Calabria, convinti che il principio di legalità debba essere sempre osservato, soprattutto quando riguarda le azioni degli organi dello Stato invocano l’adozione di tempestivi provvedimenti a tutti i livelli, nazionali, regionali e locali finalizzati a scongiurare ulteriore mortificazione del già pregiudicato e ridotto livello di fiducia verso le istituzioni che hanno il compito di rendere attuato il principio richiamato dall’articolo 32 della Costituzione. Sono altresì convinti che le questioni attinenti alla tutela della salute abbiano valore universale, e l’erogazione dei servizi sanitari non possa essere affrontata solo sul versante economico, dovendosi in ogni caso garantire assistenza nel rispetto dei livelli essenziali di prestazioni sanitarie.

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