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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mare reggino, la situazione è drammatica: la denuncia del presidente Sorgonà

Il rappresentante dei giovani di Confcommercio in diretta Facebook avvisa i cittadini della pericolosità di fare il bagno nel nostro mare: Arpacal classifica scarso il 5,2% della costa

“Non è accettabile per una città che nella propria vocazione turistica ha come protagonista di spicco proprio l’offerta del mare e gran parte delle spiagge cittadine hanno il divieto di balneazione”. È quanto denuncia Sasha Sorgonà, presidente dei giovani di Confcommercio di Reggio Calabria.

Lo sfogo arriva via social e porta alla luce le criticità che affliggono il litorale reggino. “È come se i reggini si trovassero di fronte ad un piatto succulento, ma senza poterlo addentare perché avvelenato”, così fare il bagno a mare significa “rischiare di prendere malattie”. Secondo l’Arpacal il 5,2% della costa della città metropolitana è classificato come ”scarso”. Ad aggravare questi dati, rincara Sorgonà, "c’è l’indagine del procuratore Bombardieri dalla quale emerge che note aziende sanitarie reggine riversano i liquami direttamente sui torrenti, mentre secondo il comandante dei carabinieri del Noe di Reggio Calabria, parti di alcune zone della città non sono collegate agli impianti di depurazione, quindi riversano tutto direttamente a mare".

"Una programmazione turistica - conlude il giovane presidente - deve passare dal risanamento della rete fognaria e dai depuratori, perché se c’è il mare ci sono i turisti, se ci sono i turisti le aziende prosperano, se le aziende prosperano aumenta il lavoro, se aumenta il lavoro i giovani restano nella nostra terra".


 

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