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Flavio Insinna sbarca in città, tutto pronto per lo spettacolo al teatro Cilea

L'attore e conduttore televisivo presenterà anche in terra reggina la sua opera "Macchina della felicità". Appuntamento fissato per sabato 11 gennaio alle ore 21

“La vita è condivisione, così la felicità. Accorgiamoci prima di ciò che abbiamo e godiamocelo. Per esempio, la tavolata della domenica con i nonni va apprezzata mentre succede e non quando non la si ha più”. Così Flavio Insinna presenta il suo spettacolo "La macchina della felicità - Ricreazione". L'evento dell'attore e conduttore televisivo approda a Reggio Calabria, con appuntamento al teatro Cilea sabato 11 alle ore 21.

Il 2020 apre le porte del teatro con lo spettacolo di Insinna, voluto dall'Officina dell'Arte di Peppe Piromalli. Non mancherà il pubblico ad assistere alla commedia dello storico conduttore dell'Eredità. Dal programma di Rai 1 al teatro Cilea, l'attore racconta di essere "un uomo fortunato e spero di continuare a lavorare con la stessa passione, entusiasmo e voglia di fare sempre meglio, di avere la curiosità che, guarda caso, fa rima con felicità. So di commettere degli errori, ma l’importante è riconoscerlo ed avere la determinazione e l’umiltà di essere ogni giorno migliore di quello precedente. Spero di continuare a giocare con la stessa voglia cercando di divertirmi, far divertire e non fare mai le cose meccanicamente. In questo spettacolo, sarò accompagnato da bravissimi musicisti con i quali faremo una grande festa alla ricerca della felicità. Ogni spettatore, se lo vorrà, potrà scrivere un bigliettino su cosa sia per lui la felicità e noi lo leggeremo riflettendoci su. Vi assicuro che ne vedremo di belle”.

Da Nord a Sud con una grande riflessione e il racconto sul palcoscenico. Tutta la Penisola sta registrando il successo di Flavio Insinna che, a proposito del suo spettacolo, racconta ancora: "Sapere che qualcuno ha sorriso grazie a me, mi rende felice. Il teatro fa questo miracolo: si sta e si respira tutti insieme, è un incontro tra energie che ci arricchisce. In quelle due ore, ce la mettiamo tutta per cercare quantomeno di mandare a casa gli spettatori più leggeri rispetto a quando sono arrivati. Oggi, purtroppo, teatri, cinema, librerie rischiano di chiudere e ci vogliono persone che credono in queste realtà. Sono 34 anni che faccio questo mestiere ma, ogni volta che mi esibisco, è sempre un’emozione travolgente. Quando chiude un luogo di cultura mi avvilisco non tanto per me ma per i giovani che si volevano avvicinare a queste realtà."

"Quando sarò a Reggio - conclude l'attore -, spero di incontrare i sognatori dell’Officina dell’Arte per complimentarmi e ringraziarli del coraggio di tenere in piedi una attività così bella come la loro. Fare ciò è da super eroi, questi sono dei veri super eroi senza il mantello, degli avengers. L’uomo vive di ragioni, ma sopravvive di sogni. Crederci è riuscire a farlo”.

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