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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Idrorhegion, stop alla depurazione e licenziamento lavoratori: la preoccupazione dei sindacati

La nota di Filctem, Cgil, Femca Cisl, Uiltec e degli Rsu aziendali. Dal 16 ottobre tutti i servizi legati al sistema fognario e alla depurazione si potrebbero fermare

Continua l'odissea dei lavoratori della società Idrorhegion, sul sul ciglio del burrone dei licenziamenti. La situazione sembra essere arrivata a un punto di non ritorno: dal 16 ottobre 2019, considerati i mancati pagamenti da parte dell'amministrazione comunale, la città rischia lo stop del servizio di conduzione della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione. A darne nortizia i sindacalisti, Gatto della Filctem Cgil, Greco della Femca Cisl, Campana della Uiltec Uil e le Rsu Idrorhegion.

Ieri alla presenza dei tre segretari regionali delle organizzazioni sindacali Filctem, Cgil, Femca Cisl e Uiltec e degli Rsu aziendali, gli amministratori giudiziari della società hanno riferito che, "pur avendo avuto comunicazione da parte del Comune dell’avvenuta emissione della determina per la proroga tecnica di tre mesi (ancora peraltro non pubblicata nell’Albo Pretorio del Comune), non era stato effettuato ancora alcun pagamento del corrispettivo mensile (da versare ogni 10 del mese), nonché del notevole credito pregresso vantato dalla società, nonostante gli impegni assunti sia dal dirigente che dall’assessore alle Finanze, durante le riunioni convocate dalla Prefettura".

Intoltre "essendo venuta meno la condizione imprescindibile alla prosecuzione delle attività, cioè il pagamento quantomeno del corrispettivo mensile, nonché la definizione di un accordo sulle spettanze pregresse entro il 10 ottobre, non potendo più sopportare ritardi e/o parziali pagamenti, interromperanno ogni attività a partire da giorno 16 ottobre, con conseguente riconsegna al proprietario (Comune di Reggio Calabria) degli impianti di depurazione, degli impianti di sollevamento e della rete fognaria, garantendo, fino ad allora, esclusivamente, le attività minime essenziali". 

Le organizzazioni sindacali hanno appreso "che stante le condizioni finanziarie della società, l’erogazione degli stipendi dei dipendenti, finora sempre garantita puntualmente seppur con le difficoltà economiche sempre registrate, avrebbe subito, per il mese di settembre, dei ritardi. Vista la situazione, non è stato possibile chiudere la procedura di licenziamento collettivo e l’incontro è stato rinviato proprio a giorno 16 ottobre 2019". 

I sindacati in modo unitario, ritenendo la situazione ancora più critica e difficile di quella che aveva portato all’attivazione della procedura di raffreddamento e all’incontro in Prefettura nel mese di maggio scorso, considerando che il servizio di conduzione della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione, che potrebbe cessare dal 16 ottobre 2019, è un’attività che non può avere soluzioni di continuità trattandosi di un servizio pubblico essenziale con ripercussioni sulla salute pubblica e sull’ambiente, hanno deciso, da subito, "di attivare lo stato di agitazione di tutti i dipendenti ed inoltre, se non avranno notizie di pagamenti nei prossimi giorni, avvieranno immediatamente la procedura di raffreddamento dal prefetto per lo sciopero generale. Altresì, porranno in essere, ad oltranza, presidi ed iniziative, anche pubbliche, al fine di scongiurare la cessazione delle attività e il conseguente licenziamento dei dipendenti della società Idrorhegion".

I fatti

"La società, conduttore della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione della città di Reggio Calabria - scrivono in una nota i sindacalisti Gatto della Filctem Cgil, Greco della Femca Cisl, Campana della Uiltec Uil e le Rsu Idrorhegion - il 2 settembre 2019 ha avviato ancora una volta la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti in quanto, in quella data, era prossima la scadenza dell’unico contratto di appalto in corso con il Comune di Reggio Calabria, fissata al 30 settembre, e non era stata, ancora, pubblicata determina di proroga alla società per la continuazione del servizio. Inoltre, nonostante gli impegni assunti in prefettura dal dirigente del settore finanze nella persona del dott. Consiglio, nel mese di maggio 2019, risultava il mancato pagamento di circa sei mensilità relative alla conduzione corrente, nonché quello di tutti i lavori cosiddetti extra-contratto eseguiti dalla società per garantire la massima efficienza del servizio, nonché il mancato pagamento degli interessi moratori per ritardato pagamento delle fatture".

Il 12 settembre 2019, il Comune e l’azienda hanno un incontro in Prefettura. "L’assessore comunale ai lavori pubblici, - continunano i sindacalisti - relativamente alla problematica della imminente scadenza del contratto di appalto (30 settembre 2019), comunicava che l'amministrazione entro la settimana successiva, avrebbe pubblicato, a seguito della trasmissione della determina di indizione di gara del servizio idrico-integrato alla Suap comprensiva della clausola sociale di salvaguardia firmata nel 2018 con le parti sociali, la richiesta dell’Ente di disponibilità alla proroga alla società Idrorhegion".
In questa richiesta, inviata la settimana successiva, la Società veniva a conoscenza che la nuova proroga tecnica sarebbe durata ‘solo tre mesi’, a fronte delle due precedenti che erano state entrambe di otto mesi.

"Gli amministratori riscontravano subito questa richiesta sottolineando che condizione imprescindibile per la sua accettazione sarebbe stato il puntuale pagamento del corrispettivo mensile, fermo restando il recupero di tutte le somme dovute. Aggiungevano, inoltre che non sarebbero stati più accettati ritardi e/o parziali pagamenti che avrebbero impedito di espletare il servizio in modo preciso e puntuale. Nelle more di ricevere provvedimento da parte del gip sulla possibilità di accettare tale proroga, gli amministratori hanno continuato le attività oltre il 30 settembre 2019.

"Successivamente - si legge ancora nella nota - gli amministratori giudiziari erano autorizzati dal competente Tribunale di Reggio Calabria, alla prosecuzione delle attività per l’esecuzione del servizio pubblico essenziale per ulteriori tre mesi dal 01 ottobre 2019 al 31 dicembre 2019, e pertanto gli amministratori fissavano per giorno 10 ottobre l’incontro di esame congiunto con le organizzazioni sindacali in modo da poter chiudere positivamente la procedura di licenziamento collettivo".


 

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