rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Polistena

Il progetto “A-‘ndrangheta” fa tappa al liceo Richichi di Polistena

Insieme agli studenti si è parlato di integrazione e di fondamentalismo islamico argomenti introdotti dal libro scritto dal professore di religione dell'istituto Francesco Greco: La storia di "Malak"

La storia di "Malak" e il suo percorso di integrazione è il filo conduttore dell'omonimo libro scritto da Francesco Greco, docente di religione al Liceo Statale "Giuseppe Rechichi" di Polistena. Il rapporto con i compagni, la sfida della tolleranza per i coetanei italiani, il fondamentalismo islamico, tutti temi di attualità che si dipanano nel racconto presentato lo scorso 6 dicembre all'auditorium Comunale di Polistena.  

L'iniziativa è stata organizzata nell'ambito del progetto "A-'ndrangheta. Una città senza crimine", voluto dal questore Maurizio Vallone e organizzato nel comune pianigiano in sinergia tra il Liceo "Rechichi" e l'istituto di istruzione superiore "Renda". Il dirigente scolastico Francesca Maria Morabito ha ringraziato gli ospiti e gli studenti ricordando l'attenzione delle scuole sui temi oggetto del dibattito e le esperienze concrete perseguite tra i banchi di scuola con i tanti minori non accompagnati inseriti nel contesto scolastico italiano. 

Roberto Montagnese, referente dell'iniziativa per il "Renda", ha portato i saluti del dirigente Loprete e ha sottolineato il lavoro quotidiano dei docenti nel trasmettere i principi di cittadinanza e di legalità agli allievi. Assenti giustificati il sindaco Michele Tripodi (per la concomitante presenza del commissario Cotticelli all'Ospedale di Polistena) e il vice dirigente del commissariato di Gioia Tauro e tutor del "Rechichi", Andrea Matrella, impegnato al porto nelle operazioni di sicurezza per la protesta dei migranti.

Per la Questura, dunque, presente il commissario capo del commissariato di Polistena e tutor del "Renda", Marco Gagliano, che ha portato agli studenti l'esperienza della gestione della tendopoli di San Ferdinando. "Il problema dell'integrazione dipende in larga parte dal non essere riusciti a inserire gli immigrati nel nostro contesto sociale - ha dichiarato. Sono uomini che giungono qui per lavorare e le cui difficoltà scaturiscono dall'assenza di condizioni di vita dignitose".

"Da qui la scelta di scegliere la via dell'illegalità e di dedicarsi a furti, rapine, spaccio. Ma quella della tolleranza - ha continuato - è una questione ricorrente e si lega a ragioni storiche. Noi italiani, soprattutto di un Sud povero e arretrato, conosciamo meglio di altri il fenomeno, per essere stati emigrati e come tali messi al bando ed emarginati. Questo ci può aiutare a comprendere il fenomeno di oggi che riguarda le popolazioni africane e voi giovani, dovete acquisire gli strumenti culturali affinché, come nuova generazione, possiate raccogliere e vincere la sfida dell'integrazione".  

Per fratel Stefano Caria, responsabile della comunità “Luigi Monti” "è difficile accogliere chi è diverso. Gli ostacoli molto spesso nascono da codici interpretativi diversi – ha affermato. E questo avviene anche tra gli italiani. L’aspetto importante – ha aggiunto – è però sapersi porre delle domande e riflettere. Questo aiuta a formarci e ad accettare gli altri, anche come atto di umanità". 

"Solo il dialogo può aiutare a capire che “l’altro” può portare ricchezza e che, dietro l’intolleranza, si nasconde la paura". Inizia così la sua riflessione il professor Greco. "Questo volume non racconta una storia vera, ma nasce sicuramente da un’esperienza didattica e da tante situazioni che ho vissuto nelle classi come docente. Oggi la tecnologia ci ha permesso di eliminare le barriere e il mondo occidentale si mostra agli occhi dell’altra metà del globo nella pienezza dei suoi valori democratici e di libertà di cui i paesi dei migranti sono privi – ha continuato. Oggi noi temiamo soprattutto il pericolo del terrorismo – ha concluso – ma questo può essere combattuto solo con il rispetto verso l’altro, la sua storia, il suo vissuto culturale".  
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il progetto “A-‘ndrangheta” fa tappa al liceo Richichi di Polistena

ReggioToday è in caricamento