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Lunedì, 29 Aprile 2024
I luoghi della cultura / Centro

Biblioteca De Nava, qualcosa si muove per le tante criticità segnalate dall'utenza

Una delle istituzioni culturali più preziose della città subisce vari disservizi, ma finalmente il Comune ha disposto interventi per risolvere qualche problema

La biblioteca comunale De Nava è uno degli scrigni della cultura cittadina, ma da tempo sia l'edificio nuovo che la storica villetta presentano tante criticità, che oltre a penalizzarne la fruizione pubblica mettono a serio rischio il patrimonio librario conservato. 

Sono situazioni non recenti - dalle macchie di umidità visibili anche dalla facciata, ai disservizi dell'impianto di climatizzazione, l'ascensore e il montacarichi, fino al personale insufficiente e privo di alcune figure professionali specifiche - anzi segnalate più volte dall'utenza, ma che adesso sembrano finalmente essere state notate dall'amministrazione. 

Nei giorni scorsi il consigliere comunale Giovanni Latella, nell'ambito di un giro di ricognizione ordinario, ha visitato anche la biblioteca incontrando il personale, da cui gli sono state rappresentate le varie problematiche. E qualcosa finalmente si muove: i tecnici stanno lavorando sul riscaldamento (nei mesi invernali indispensabile per chi trascorre lunghe ore nella struttura per studiare e fare ricerche) e un altro intervento è in corso per l'ascensore e il montacarichi che serve a spostare i libri da un piano all'altro.

Concluso l'incarico dell'assessora Irene Calabrò, che aveva instaurato una buona interlocuzione con l'attuale dirigente responsabile Daniela Neri, al momento il sindaco Falcomatà ha avocato a sé il settore della cultura, che potrebbe forse in seguito delegare a un consigliere. Non ci sono dunque referenti ufficiali a cui rivolgersi per sapere con precisione cosa verrà fatto e quando per la biblioteca. "E' una realtà culturale importante - afferma Latella - e sicuramente si punterà su un maggiore utilizzo sia della sede centrale che della villetta, risolvendo gli aspetti critici". Dei quali il Comune è già a conoscenza.

Le carenze segnalate dagli utenti e la necessità di intervenire sui disservizi 

La biblioteca comunale di Reggio Calabria è la più antica della regione, istituita nel 1818 con regio decreto e il titolo ferdinardiano, in onore del sovrano borbonico che volle dotare la città del suo primo centro pubblico di lettura. A lungo gestita dalla curia e con direttori religiosi, dopo varie sistemazioni provvisorie la sua storia cambia nel 1928, quando per interessamento del bibliotecario Luigi Aliquò Lenzi viene trasferita nell'edificio liberty costruito nel 1917 su progetto dall'ingegner Pietro De Nava, villa che poi era stata donata alla città di Reggio dal ministro Giuseppe, con precisa volontà testamentaria di mantenere la destinazione di biblioteca e il nome del fratello. Divenuta incapiente per il crescente numero di libri, è stata ampliata con la costruzione del grande edificio contiguo, che dal 1958 è diventato sede del servizio bibliotecario. La villetta, che custodisce tra l'altro mobili d'epoca e donazioni librarie da parte di personaggi come Diego Vitrioli, Vincenzo Morello, Domenico Spanò Bolani e Corrado Alvaro (con parte dello studio dello scrittore), ospita oggi eventi culturali. 

Punto di riferimento per studenti e associazioni, la biblioteca da tempo non è curata dall'amministrazione come meriterebbe. L'ultimo libretto informativo su catalogo e attività risale al 2006, e da allora tante cose sono cambiate, facendo emergere l'esigenza di un rinnovamento complessivo, a vantaggio sia dell'utenza che del lavoro del personale. Ad esempio, riguardo la consultazione e catalogazione internet con rete wi-fi lenta e spesso assente e pc vetusti; l'interruzione degli abbonamenti ai quotidiani locali e l'aggiornamento della sezione dedicata agli editori calabresi; il citato malfunzionamento di riscaldamenti e ascensore, grave perché scoraggia molti utenti a frequentare le sale, in particolare se anziani, ragazzi o persone con disabilità. 

Un patrimonio librario antico e fragile che va conservato senza correre rischi

Ma ciò che desta maggiore preoccupazione sono i rischi che il prezioso patrimonio bibliografico corre per le chiazze di umidità, i cui segni possono essere colti a occhio nudo dall'esterno dell'immobile. Eventuali infiltrazioni di acqua sarebbero un pericolo inesorabile che non ammette inerzia, perché senza un' azione tempestiva per questo tesoro documentale e storico la minaccia è la sua definitiva distruzione.

Secondo i dati disponibili nella pubblicazione del 2006, la biblioteca reggina conta oltre 116.000 volumi moderni e soprattutto carte antichissime e molto fragili, tra incunaboli, manoscritti, pergamene dei secoli XIII-XIX oltre a capitoli, lettere e privilegi concessi dai sovrani, diplomi di laurea e bolle pontificie, cinquecentine, tomi del ‘600 del '700; mentre la parte emerografica comprende 531 raccolte di quotidiani e periodici.

Le biblioteche decentrate non attive per mancanza di personale e migliaia di libri abbadonati

Un ulteriore sos è per le biblioteche decentrate delle circoscrizioni di Catona, Gebbione, Ravagnese, Santa Caterina e Sbarre, che custodiscono ciascuna migliaia di volumi e con sezioni specialistiche di lingua inglese e francese. Quando non abbandonate per la chiusura della stessa circoscrizione, sono tutte attualmente chiuse al pubblico per mancanza di personale, e in qualche caso dismesse con lo spostamento dei libri, non è chiaro dove.

Un affanno, quello dell'organico ridotto, vissuto anche nella sede centrale, dove operano cinque dipendenti e tre tirocinanti. Poche risorse umane anche nella prospettiva dell'aumento dei libri (obiettivo di ogni biblioteca), per cui qualche anno fa è stato messo a disposizione un finanziamento di 10 mila euro attribuito al Comune dal ministero della cultura proprio per la biblioteca per la promozione ed il sostegno della filiera dell’editoria. I volumi delle biblioteche circoscrizionali potrebbero confluire nell'atteso monastero della visitazione, attesissima destinazione museale e di polo culturale in collegamento con biblioteca, archivio e museo archeologico. Annunciata da anni, l'apertura potrebbe coincidere con il completamento del tratto finale del tapis roulant. 

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