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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'evento

Ad Atene riflettori sui Bronzi: un convegno internazionale darà conferme sulla loro origine

Il professor Daniele Castrizio, che sarà tra i relatori, anticipa i temi del seminario da cui emergono nuovi dettagli storici e artistici sui Guerrieri

In Grecia si seguono con attenzione gli studi sui Bronzi di Riace e adesso proprio dalla terra da cui giunsero i manifici guerrieri arrivano importanti novità sulla loro origine. Giovedì 9 novembre i Bronzi saranno al centro di un seminario che si svolgerà ad Atene, organizzato dal dipartimento di civiltà antiche e moderne dell'Università di Messina sotto gli auspici della Federazione Panarcadiana di Grecia. Il tema del convegno è "Gli ultimi dati sui Bronzi di Riace" e con grande emozione si appresta a partire per la capitale greca il professor Daniele Castrizio: ad Atene l'accademico relazionerà sugli sviluppi dei suoi studi sui Bronzi e rinsalderà l'interlocuzione con gli studiosi e le istituzioni avviata dopo recenti scoperte significative, che confermano le teorie dello studioso.

Le novità del seminario e l'interesse della Grecia attorno ai Guerrieri

L'evento culturale sarà ospitato nella sede dell'Istituto Archeologico Finlandese, in programma gli interventi degli archeologi Konstantinos Tziampasis, Christos Piteros e Antonio Corso. "Con questo seminario - spiega Castrizio - sarà possibile fare un ulteriore passo in avanti sia riguardo la tesi della realizzazione dei Bronzi ad Argos che sul loro autore". Il professore reggino presenterà le sue ricerche sull'identificazione dei Guerrieri e darà qualche notizia sul recente ritrovamento di un occhio bronzeo nei fondali di Riace, reperto che secondo Castrizio è sensazionale e con molta probabilità riconducibile allo stesso contesto archeologico e artistico. A dimostrarlo sono le misurazioni effettuate dal professore nell'università di Messina attraverso sovrapposizioni fotografiche digitali del manufatto con le cavità oculari dei Bronzi - e piuttosto che guardare a una terza statua, potrebbe trattarsi proprio dei nostri, e precisamente dell'iride della statua A. "E' chiaro che in questa fase la cautela è d'obbligo - dice l'archeologo - ma come si suol dire, quando si sente scalpitare, è più facile sia un cavallo anziché un unicorno". 

La locandina del seminario

Anticipando i contenuti scientfici del seminario, Castrizio sottolinea: "In Grecia c'è molto interesse attorno ai Bronzi e alcune relazioni del convegno confermeranno la tesi della provenienza delle statue da Argos. Christos Piteros parlerà della statua scoperta nel 1992, che si presenta coerente ai Bronzi per dimensioni e assoluta corrispondenza della terra di fusione interna. L'anno scorso ad Argos insieme al giornalista Paolo Di Giannantonio siamo riusciti a far comprendere alle amministrazioni l'importanza di quel ritrovamento, adesso la statua è in restauro... possiamo dire che lì la soprintendenza ci dà più ascolto di quello che accade con la nostra!" 

L'intervento di Konstantinos Tziampasis sarà incentrato su un altro elemento importante per la provenienza dei Bronzi. L'archeologo greco ha infatti individuato proprio ad Argo un calco con segni che combaciano con le impronte dei piedi dei guerrieri e dove si vede anche il foro della lancia.

Infine, Antonio Corso, che relazionerà sullo stile delle antiche statue greche, aggiunge un ulteriore prova alla teoria dell'attribuzione della paternità dei Bronzi a Pythagoras da Reggio. Corso ha infatti trovato uguaglianza tra i Bronzi e una copia romana della statua dello scultore di Argos che Plinio elogiò come maestro bronzista tra i migliori. "Il convegno - afferma Castrizio - offrirà informazioni sui Guerrieri attese con molto interesse ad Atene".

Il revival della teoria siciliana e la statua di Gelone molto diversa dai Bronzi

Daniele Castrizio è stato recentemente chiamato in causa come contraltare di una ipotesi (non nuova ma periodicamente riportata alla ribalta) di origine siciliana dei Bronzi. Autore di questa teoria è un medico appassionato di archeologia, Anselmo Madeddu, il quale sostiene che la statua B appartenesse a un gruppo scultoreo presente nel tempo siracusano di Hera, e fosse il tiranno Gelone. Castrizio (di cui il dottore siciliano aveva ridimensionato le ricerche sui Bronzi come non più valide di altre possibili), replica così: "Per la sua teoria Madeddu ha in realtà utilizzato miei studi ma in modo errato. La statua della quale lui parla rappresentava Gelone disarmato ma non era nudo, indossava il chitone. Ma io lo spiego a chi me lo chiede, personalmente non riponderei a dilettanti che parlano senza averne titoli e competenze ".

Madeddu però sembra molto convinto e persino piccato per non essere preso sul serio. "Mi sembra un atteggiamento incomprensibile e irrispettoso verso il lavoro degli archeologi - conclude Castrizio - a me non verrebbe mai in mente di andare in sala operatoria al posto di un medico, e questo dottore dovrebbe fare lo stesso nei confronti di chi ha studi e specializzazioni in archeologia".

 

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