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Palazzo San Giorgio

Pendolaria, in Calabria si continua a viaggiare come trent'anni fa: treni vecchi e lenti

Presentato nella sala dei Lampadari Italo Falcomatà il rapporto di Legambiente sul trasporto ferroviario

Pendolaria, il rapporto nazionale di Legambiente è stato presentato stamattina a Palazzo San Giorgio.  Nella sala dei Lampadari Italo Falcomatà al tavolo dei lavori Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria, Tommaso Castronuovo, presidente Legambiente Sicilia, Nicoletta Palladino, presidente Legambiente Città dello Stretto, Stefano Cianfani, presidente nazionale Legambiente, il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e l’assessore comunale con delega ai lavori pubblici e grandi opere Francesco Costantino.

Pendolaria è la campagna dedicata alle reti dei trasporti nazionali, regionali e locali, al pendolarismo e alla mobilità urbana, racconta in sintesi di un Paese caratterizzato da nodi irrisolti tra ritardi, convogli vecchi e lenti, e un divario sempre più forte tra nord e sud su qualità e quantità del trasporto su ferro. Grande dimenticato è il Mezzogiorno: qui le corse dei treni regionali e l'età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d'Italia.

Al Sud i treni sono più vecchi, l'età media dei convogli è di 18,1 anni, in calo rispetto a 19,2 anni del 2020 e dei 18,5 del 2021, ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del nord. 

Altra nota dolente, riguarda le linee ferrovie chiuse e sospese ormai da anni o quelle delle linee a scartamento ridotto che da Gioia Tauro portano a Palmi e a Cinquefrondi in Calabria, il cui servizio è sospeso da 11 anni e dove non vi è alcun progetto concreto di riattivazione. 

Invertire la rotta

"Bisogna- afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente- invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per il nostro Paese, a partire dal Mezzogiorno, finanziando le prioritarie infrastrutture: ossia nuove linee ferroviarie a doppio binario ed elettrificate, treni moderni, veloci, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, garantendo accessibilità e uno spostamento dignitoso e civile. Il Governo Meloni non rincorra inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, ma pensi ai reali problemi di mobilità del Sud Italia e dell'intero Paese. Oggi la vera sfida da realizzare al 2030 è quella di un cambiamento profondo della mobilità nella direzione della decarbonizzazione e del recupero di ritardi e disuguaglianze territoriali".

Al Sud meno treni e vecchi

"In Calabria e in Sicilia- dichiarano Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria e Tommaso Castronovo presidente Legambiente Sicilia- si continua a viaggiare ed a spostarsi quasi come trenta anni fa. Il rapporto Pendolaria mette in luce il persistente divario infrastrutturale tra il Sud ed il Nord del Paese: circolano meno treni, i convogli sono mediamente più vecchi e si muovono su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate con tempi di percorrenza che li rendono poco competitivi rispetto al trasporto su gomma. In Calabria ed in Sicilia servono collegamenti più sicuri e frequenti con l'adeguamento delle linee anche ai fini dell'alta velocità, treni tecnologicamente avanzati, stazioni rinnovate ed accoglienti. Quello di cui abbiamo bisogno è il triplo degli investimenti programmati, già da diversi anni, per migliorare ed ampliare l'offerta del servizio e il materiale rotabile oltre ad informazioni puntuali nel rispetto dei diritti dei passeggeri".

Reggio Calabria punta sul trasporto ferroviario

"Il masterplan della città, - dice l'assessore Costantino - che è in corso di definizione, assorbe per intero le tematiche affrontate nell’odierno incontro. Si tratta certamente di obiettivi ambiziosi, ma ci stiamo lavorando. Per far ciò bisogna immaginare, a lungo termine, di creare nuove stazioni ferroviarie che abbiano, tra l’una e l’altra, un passo diverso da quello che c’è attualmente".

"Obiettivi che magari non saranno raggiunti nel tempo dell’attuale consiliatura - specifica Costantino -  ma, considerato che vogliamo definire la città per il futuro, chiariremo già in questa fase quali sono le linee di indirizzo perché poi si possa realizzare una città che utilizzi il sistema di trasporto ferroviario come elemento base della mobilità. Se ci limitiamo alla sola città di Reggio, da Villa a Bocale è il tratto interessato: qui l’idea è di incrementare il numero di stazioni che si rendono necessarie".

"La città di Reggio ospita importanti servizi – conclude l'assessore – due università importanti, una struttura ospedaliera di alto livello, una struttura aeroportuale: c’è bisogno di agevolare il trasporto ferroviario. Questo realizzerebbe un obiettivo di mobilità ma anche un obiettivo di sostenibilità che l’amministrazione si pone".

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