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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervista

MArRC verso il nuovo direttore con tante novità, Demma: "Non solo il museo dei Bronzi ma di Reggio"

Il direttore ad interim parla dei progetti avviati in contatto con il territorio e la soprintendenza nell'attesa della nomina del successore

Poco più di quindici giorni sono bastati a Filippo Demma per avviare un'esperienza molto gratificante come direttore reggente del museo nazionale archeologico di Reggio Calabria, un incarico che traghetterà il MArRC verso la nuova direzione del post Malacrino.

Il direttore temporaneo stima di restare a palazzo Piacentini almeno fino a metà gennaio: mentre a Roma stanno terminando i colloqui selettivi (quello per Reggio è già stato concluso, dovranno però essere esaminati i candidati di tutti i musei interessati dal rinnovo di direzione), la scelta da parte del dg Osanna potrebbe arrivare già a fine mese, ma gli adempimenti burocratici per la redazione e firma del contratto richiedono di solito un periodo di venti giorni tra nomina e presa di servizio effettiva.

Già dirigente ad interim della direzione regionale dei musei della Calabria e direttore del parco archeologico di Sibari, curato come un gioiello (la bilocazione non è ancora tra le nostre umane facoltà", dice scherzando sulle sue responsabili plurali), Demma sta ugualmente profondendo grandi energie nell'incarico a Reggio. "Il MArRc richiede un lavoro molto impegnativo - dichiara - ma sono soddisfatto di quello che stiamo facendo anche grazie ai professionisti bravissimi che ho trovato in questo ufficio". 

Il 'suo' parco di Sibari continua a totalizzare grandi numeri (l'ultimo le 663 presenze nella sola giornata di domenica scorsa) grazie all'investimento di idee e persone nell'offerta culturale del sito. Su questa strada, nel solco di quanto realizzato da Carmelo Malacrino con mostre ed eventi, Filippo Demma sta continuando anche al MArRC, e nel prossimo futuro annuncia alcune novità importanti da consegnare al nuovo direttore. 

Le potenzialità e i risultati raggiunti dal MArRC sono noti, lei ha riscontrato invece criticità particolari? Ad esempio, che giudizio si è fatto della gestione dei servizi integrati?

"Alcune cose da sistemare ci sono e sicuramente il lavoro non manca. Sui servizi aggiuntivi non abbiamo ancora report perché sono partiti da poco tempo, ma l'impresa che se ne occupa è formata da ottimi professionisti e sono certo che stia rispondendo a tutte le esigenze del pubblico e del museo. Per avere elementi precisi di valutazione bisognerà aspettare, in ogni caso non si tratta di un appalto in via esclusiva e il museo sta lavorando in parallelo per offrire autonomamente e con il proprio personale altri servizi, che integreranno l'offerta dell'operatore economico".

Di quali attività si tratta?

"I servizi educativi propri del museo hanno necessità di essere messi in piedi perché è qualcosa che ancora manca, e stiamo muovendo i primi passi progettandoli in rapporto con le realtà del territorio. Stamattina per questo obiettivo abbiamo avuto un incontro con alcune fondazioni che si occupano di persone con disabilità e bisogni speciali".

Il 25 novembre nella sala dei Bronzi è apparsa una panchina rossa con un messaggio contro la violenza di genere, e il museo ha già promosso incontri sull'accessibilità culturale. C'è un'attenzione forte per l'ambito sociale e per rendere il MArRC a misura di tutti i visitatori. 

"E' vero, e per questo abbiamo stilato un protocollo che firmeremo all'inizio del 2024 per collaborare con le associazioni che operano con soggetti con disabilità e valorizzare le loro esperienza in modo da poter accogliere nel modo giusto visitatori con deficit cognitivi o problemi di deambulazione, progettando per loro specifiche attività didattiche, finanziate dal museo. Ci doteremo anche di servizi educativi per gli utenti in età scolare. Chiaramente sono progetti di ampio respiro che completereanno al mio successore, ma intanto stiamo ponendo le basi per una relazione più solida con il territorio".

Tra quello che si lascerà in dote al nuovo direttore ci sono anche indicazioni su come il MArRC entrerà in rete con la mappa delle aree archeologiche della città, compresa quella nascitura di piazza Garibaldi?

"Il MArRC, a prescindere dai Bronzi di Riace, è uno dei musei più importanti d'Italia e della Magna Grecia: non lo dico io, è un'idea espressa dal ministro. Ma è anche il museo della città di Reggio Calabria e deve esistere in osmosi con il suo territorio. Nella mia personale visione, un museo archeologico è vivo e non può restare cristallizzato al momento della sua istituzione, ma deve ospitare tutte le novità che la ricerca archeologica del territorio produce, sia come tutela che per le scoperte emerse durante gli scavi.

Nel caso del museo di Reggio, credo che sia ancora un po' scollato da quello che accade in città dal punto di vista artistico e culturale, e ha bisogno di essere riavvicinato all'ambiente locale. Non è solo il museo dei Bronzi e delle scoperte della Magna Grecia, ma appartiene alla città di Reggio. Con la Soprintendenza Abap opereremo più strettamente in comune su questo, con alcune novità".  

Possiamo dire che ci saranno iniziative mirate, anche oltre la fruizione del museo da parte dei visitatori, con la finalità di integrare il MArRc nella città? In che modo lo farete?

"Con il soprintendente Sudano abbiamo predisposto un protocollo di intesa per lavorare insieme alla valorizzazione dell'enorme patrimonio di arte contemporanea di cui disponiamo, dalle collezioni alle nuove conoscenze e acquisizioni, che troveranno spazio nel museo. A breve firmeremo questo accordo e sarà possibile esporre qui reperti inediti oggi conservati nei magazzini, o frutto di scavi recenti.

Vorremmo poi riuscire a organizzare per l'inizio 2024 un cantiere aperto e visitabile in piazza Paolo Orsi, dove si svolgeranno attività di restauro visibili al pubblico e mostre di reperti mai musealizzati o mai presentati nel museo di Reggio. Un'altra iniziativa sarà il lavoro di ricerca su terracotte architetttoniche ricostruite in 3d a cura dell'università, con i ricercatori che spiegheranno ai visitatori tutti i passaggi e quello che avviene". 

Il cinquantesimo anniversario dei Bronzi ha dato una spinta importante alla crescita di visite del museo. Ma si sarebbe dovuto fare di più da parte degli enti, Regione in testa, che nonostante l'investimento economico attribuito a questo evento, hanno fatto molti errori di programmazione. Cosa ne pensa?

"Devo dire che quando ho assunto questo incarico la prima telefonata di auguri che ho ricevuto è stata quella della vicepresidente Giusi Princi, con la quale è iniziata una fitta interlocuzione. Domani saremo insieme a presentare il docufilm Semidei sui Bronzi e si è creato un rapporto collaborativo, come per mia abitudine faccio sempre con le istituzioni. Nella stessa occasione conoscerò anche il sindaco Falcomatà, che non avevo ancora visto. Non posso rispondere su quello che è avvenuto in passato, ma sono certo che con gli enti si lavorerà insieme e con l'obiettivo comune del bene del museo".

Tra i candidati alla direzione ci sono alcuni nomi autorevoli di dirigenti del sistema museale calabrese, oltre che profondi conoscitori del museo e della storia del territorio, tra cui lo stesso soprintendente Fabrizio Sudano. Lei fa il tifo per qualcuno?

"Ovviamente no, credo che siano tutti preparatissimi oltre ad avere esperienza specifica del ruolo. Sudano non è soltanto un collega ma un amico, ma ci sono anche le candidature di tre validi funzionari della direzione regionale come Gregorio Aversa, Elena Trunfio e Maurizio Cannatà, che qui ha diretto anche l'ufficio mostre. Da dirigente prendo nota con orgoglio che siano stati selezionati nei migliori dieci tra le tantissime domande di aspiranti alla guida di questo museo".

Cosa augurerebbe, da questo ufficio, al nuovo direttore del MArRC?

"Gli auguri glieli farò di persona quando lo incontrerò, a nomina avvenuta. Oggi il mio pensiero e un grande in bocca al lupo vanno alla commissione che selezionerà la terna finale dei candidati, e al ministero e il direttore generale, perchè facciano la scelta migliore. Sono certo che per un museo così importante andrà così". 

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