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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervista

Reggina, Lamberti guida una cordata di imprenditori reggini: "Io ci sono"

È pronto a rispondere alla manifestazione di interesse dell'amministrazione comunale per l'acquisizione della società amaranto e ripartire dalla serie D

Manca poco ormai per capire chi prenderà in mano le sorti della Reggina e far ripartire il club amaranto dalla serie D. C'è tempo fino al 7 settembre, alle ore 13, infatti per  presentare la manifestazione d'interesse rispondendo all'avviso del Comune di Reggio Calabria.

La Figc attenderà, poi, la documentazione entro le ore 12:00 dell’11 settembre. Richiesto un assegno di 400.000 euro, ma non basta. Occorre anche nella documentazione richiesta, come si legge nel bando, la lettera che accredita la società evidenziando il gradimento della amministrazione comunale sul presupposto, tra l’altro, della solidità economico – finanziaria della compagine societaria e della serietà del progetto sportivo".

Dunque sono ultimi giorni di attesa ed in città c'è fibrillazione. In nome della Reggina e del calcio c'è la voglia di ripartire di una città intera e per questo ecco che i reggini stanno seguendo con fibrillazione chi cercherà di riportare i colori amaranto in campo.

Sarebbero quattro le cordate interessate all'acquisto della Reggina, una società calcistica con un lungo e glorioso passato, e toccherà al Comune, quindi, scegliere a chi affidare il titolo. 

Tra questi c'è anche l'imprenditore Eduardo Lamberti Castronuovo che ama Reggio Calabria e in virtù di questo amore ha manifestato la volontà di esserci. "Avevo promesso a me stesso, dopo aver rimesso cifre esorbitanti per la Viola Basket, di non partecipare a salvataggi sportivi, ma qui si tratta della mia città, quella per la quale lotto ogni giorno per affrancarla da stereotipi negativi. Io ci sono", dice Lamberti (in foto in basso) con forza.

 Lamberti Castronuovo Eduardo-3

"Sto lavorando ad aggregare una serie di imprenditori seri, reggini, - racconta Lamberti a ReggioToday - ancora non posso fare i nomi. Saremo sette, otto, imprenditori che rinunciando a qualcosa del frutto del proprio lavoro, come atto d'amore per la città, siamo pronti ad investire nella società per far rinascere la Reggina. Imprenditori veri, dalla spiccata moralità, con lo stesso sentire. Non necessariamente intenditori di calcio, ma con la capacità di stare insieme, affidando ad un tecnico l'incarico".

"Occorrono soldi non solo per l'iscrizione al campionato ma per gestire poi la squadra. Penso che bisognerà avere le idee chiare e ripartire dal mettere su una squadra fatta di giovani, reggini. Ci sono tanti ragazzi bravi, che giocano bene. Basta con i "mercenari", pensiamo a calciatori reggini, così come anche a imprenditori locali. Ci vuole l'attaccamento alla maglia, ai colori della Reggina, ci vuole l'amore. Per questo sarà opportuno anche ripartire dal Sant'Agata e da creare un bel "vivaio" di giovani, da crescere, con una buona scuola calcio, così poi farli esordire nel campionato".

"Sarà un progetto a lunga scadenza, - continua l'imprenditore - e per questo è opportuno pensare anche alla questione stadio. È tempo di dire basta con i biglietti d'ingresso gratuiti. Bisogna pagare per vedere le partite della Reggina, non è più sostenibile avere biglietti gratis. Anzi sarebbe addirittura da pensare di realizzare una coccarda con su scritto "Io orgogliosamente pago", amare la squadra vuol dire infatti anche sostenerla". 

"Sono gli ultimi giorni, stiamo decidendo il da farsi. Non sarà facile, ma ci proviamo. L'ultima parola poi spetta all'amministrazione comunale e mi auguro solo che non si faccia una questione politica. La città è moribonda. Dobbiamo combattere per risollevare Reggio Calabria e il suo futuro, sia a livello culturale che sportivo e non solo. È tempo di crederci e ripartire, dai reggini. Sarà un'utopia? Spero di no".

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