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Sabato, 27 Aprile 2024
L'analisi

Saldi, Confcommercio: "Partiti troppo presto, registriamo un calo del 20%"

Il presidente Lorenzo Labate parla di "andamento lento" nei primi giorni di avvio

I saldi estivi sono iniziati già da qualche giorno e arriva subito il grido d'allarme dei commercianti. A tracciare il quadro, a sette giorni dall’inizio dei saldi, c'è la prima analisi di Confcommercio che non è per nulla rassicurante. "Purtroppo le sensazioni non positive manifestate nei giorni precedenti il 6 luglio si sono rivelate fondate ed i saldi estivi, almeno nella provincia reggina, sono sicuramente i più deboli degli ultimi anni. In un territorio come il nostro, i saldi sono partiti troppo presto",  dichiara il presidente Confcommercio Lorenzo Labate.

"In questi primi giorni da un’analisi condotta dagli uffici e, aggiungo, anche per esperienza diretta di operatore del settore, - evidenzia Labate - registriamo un calo di almeno il 20% rispetto allo stesso periodo nella precedente annualità. Le questioni sul tavolo sono diverse e vanno dal bassissimo numero di turisti in città, alla data di avvio infrasettimanale invece del solito sabato, alla partenza anticipata considerato che in territori come il nostro un po' di gente, purtroppo non i turisti bensì i nostri concittadini di rientro per le ferie, inizia ad arrivare in questi giorni. Le criticità delle scarse presenze turistiche, dell’avvio anticipato ed infrasettimanale dei saldi le avevamo messe in conto e per questo ci eravamo manifestati dubbiosi circa la scelta di una data unica nazionale di avvio, pensata per evitare disomogeneità tra Regioni limitrofe ma evidentemente poco coerente con le peculiarità dei territori". 

"Avevamo messo in conto anche l’incidenza dell’inflazione e di una busta paga più leggera, quindi una minore disponibilità delle famiglie alla spesa. Ci aspettavamo, di contro, - continua Labate -  qualcosa in più dalle nuove regole introdotte con il Codice del Consumo che, nelle intenzioni, avrebbero dovuto dare protezione alle piccole realtà rispetto
alla concorrenza fatta anche online con promozioni, sconti, saldi anticipati. Anche in questo caso situazione poco mossa e, come sempre, tanti sono stati i furbi sia online che in sede fisica con un disagio, una frustrazione ed un consistente danno economico in capo a chi è rispettoso delle regole e si attiene rigidamente alle norme. Certo, e questa è un’amara verità che noi operatori del settore constatiamo quotidianamente, i tempi in cui almeno il centro reggino era richiamo per la provincia e le aree limitrofe sono lontanissimi e se c’è poca gente in giro poche sono le vendite”.

Per il direttore di Confcommercio Fabio Giubilo “sembra che lo schema attuale dei saldi, soprattutto quelli estivi, da noi stia perdendo appeal. Al di là dell’acquisto per necessità,
affinché i saldi abbiano successo sono necessarie presenze esterne al contesto cittadino considerato che sono proprio i “turisti” a dare ritmo alle vendite contribuendo ad aumentare
il valore dello scontrino medio. Nei “cittadini”, invece, la voglia di shopping e la spinta psicologica all’acquisto legate ai saldi possono essere alimentate solo con un quadro
psicologico di benessere che purtroppo in questa fase manca. Per tante ragioni sicuramente esterne ma anche legate al territorio".

"La situazione che vivono i commercianti, - aggiunge Giubilo -  diventa paradossale: nelle settimane precedenti all’avvio dei saldi, si genera sempre più un evidente effetto di stallo nelle vendite ma, una volta partiti gli sconti, per ragioni di tempistica, concorrenza dell’online, oltreché di disponibilità economiche e psicologiche del cliente, il recupero si rivela molto sotto le attese. Allo stato attuale considerate le peculiarità dei territori e anche la presenza di mercati “paralleli” difficilmente controllabili è il caso di studiare e percorrere strade diverse”.

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