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Cronaca Ravagnese

Calcio violento, arriva il daspo per un tifoso del Locri e l'allenatore della Ludos

Il questore di Reggio Calabria ha emesso già quattro provvedimenti dall'inizio del 2020. Il sostenitore della squadra locrese era andato su tutte e furie per un pallone non restituito mentre il mister del Ravagnese aveva minacciato di morte un arbitro

La violenza nel calcio deve essere bandita e per questo la polizia di Reggio Calabria è impegnata in prima linea. Il questore di Reggio Calabria, solo negli ultimi giorni, ha emesso due provvedimenti di daspo nei confronti di un tifoso facinoroso di Locri e di un allenatore di Reggio Calabria.I provvedimenti emessi si vanno ad aggiungere ai 39 già notificati lo scorso anno e ai due applicati lo scorso mese di gennaio.

Focus sul calcio minore

I primi due provvedimenti sono stati adottati nel mese di gennaio scorso in occasione di partite di calcio di categoria “Under 17” mentre gli altri due sono stati adottati nel corrente mese in occasione di due partite disputate rispettivamente nel campionato di “Eccellenza” e di “Promozione”. Ciò a riprova di una costante presenza e di un’attenta vigilanza della polizia di Stato anche su quelle manifestazioni sportive che, sebbene richiamino un pubblico numericamente minore rispetto alle serie professionistiche, non per questo sono da considerarsi meno delicate dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Segnalato tifoso facinoroso

Il primo degli odierni provvedimenti di daspo è stato adottato per la durata di due anni nei confronti di V. G. 40enne, sostenitore della “A. C. Locri 1909”, responsabile dei disordini verificatosi il giorno 16.11.116 novembre dello scorso anno presso l’impianto sportivo “Parco Longhi – Bovetto”, in occasione dell’incontro di calcio tra la predetta squadra e quella della “A.S.D. Reggiomediterranea 1986”,  valevole per il Campionato di Eccellenza 2019/20.

Su tutte le furie per un pallone

Il tifoso per futili motivi, ovvero la mancata restituzione di un pallone, aveva cercato lo scontro fisico con i sostenitori della squadra locale determinando una situazione di grave turbamento dell’ordine pubblico, che non ha avuto conseguenze più gravi solo per il pronto intervento del personale della polizia di Stato, che si è frapposto tra le due tifoserie al fine di tutelare l’incolumità fisica degli altri spettatori presenti nella stessa tribuna in cui i tifosi si stavano affrontando.

Allenatore esagerato

Il secondo provvedimento di daspo. è stato adottato per la durata di anni cinque nei confronti di A. G. di 39 anni, allenatore della compagine calcistica della “A.S.D. Ludos Ravagnese Calcio”, resosi responsabile dei gravi disordini registratisi l’otto febbraio scorso presso l’impianto sportivo sito in “Croce Valanidi”, alla periferia sud di questo centro, in occasione dell’incontro di calcio tra la predetta squadra e quella della “U.S.D. Africo 1981”, valevole per il Campionato di Promozione Girone “B” 2019/20.

Presa di mira la terna arbitrale

In quell’occasione il giovane allenatore aveva contestato e minacciato di morte il direttore di gara, a causa dell’assegnazione e della successiva ripetizione di un rigore a favore della squadra ospite,  con una violenza tale che i giocatori della sua squadra, infervorati dalla reazione violenta e spropositata del loro allenatore, hanno accerchiato la terna arbitrale offendendola e minacciandola a loro volta. Con il provvedimento è stato prescritto all’allenatore l’obbligo di presentazione presso questi Uffici, in occasione di tutte le manifestazioni sportive in cui sia impegnata la squadra della “A.S.D. Ludos Ravagnese Calcio”, convalidato dalla competente autorità giudiziaria per la durata di anni due.

Prima di tutto il rispetto

La polizia di Stato, nella più ampia ottica di recuperare la dimensione sociale del calcio da vivere come passione, divertimento e partecipazione e di educare tutti al rispetto dei veri valori dello sport, ribadisce, con l’adozione del citato provvedimento, la ferma volontà di bandire da tutte le manifestazioni sportive, di qualsiasi sport, serie o categoria di appartenenza, ogni forma di violenza, discriminazione e intemperanza da chiunque commessa.

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