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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Comando provinciale dell'Arma, il bilancio delle intense attività svolte nel 2019

Il colonnello Giuseppe Battaglia, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha tracciato le difficoltà e i successi conseguiti negli ultimi dodici mesi

Come ogni anno, il Comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria ha tracciato il bilancio dell’intenso lavoro svolto nel corso dell'anno appena trascorso.

"In questi ultimi dodici mesi di attività - ha sottolineato il colonnello Giuseppe Battaglia, comandante provinciale dell'Arma, nel corso del suo incontro con la stampa - sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano la costanza dell’impegno della nostra istituzione non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione".

Violenza di genere

Il comando provinciale di Reggio Calabria, ha attuato il protocollo operativo "Rete supporto anti violenza". Questa rete di carabinieri, per la quale sono state privilegiate militari di sesso femminile e/o comunque militari particolarmente sensibili al fenomeno della violenza di genere, ha approfondito e sviluppato la legge "Codice Rosso", attraverso la stesura di alcuni formulari e verbali al fine di essere tempestivi e completi in relazione al primo intervento e alla trattazione della comunicazione di notizia di reato da inviare all’autorità giudiziaria, nonché, ove si rendesse necessario, si interesseranno alla collocazione della vittima nel centro anti-violenza. 

Con l’istituzione di questa rete, ogni stazione dell’Arma, può accogliere in maniera idonea chiunque abbia bisogno d’aiuto viste le apposite direttive per le quali, i carabinieri attuano nell’approccio comunicativo e nel primo ascolto della vittima, soprattutto in relazione all’empatia emotiva necessaria per far esternare e precisare alla persona offesa di un grave delitto circostanze e dettagli sempre dolorosi da ricordare.

Nell’occasione i carabinieri ricordano che nel 2017, hanno istituito in collaborazione con Soroptimist Italia, "Una stanza tutta per sè", all’interno del comando gruppo carabinieri di Locri, proprio per incentivare le fasce deboli a denunciare, in un "luogo sicuro, protetto, dove le vittime di violenza possono parlare senza paura di ogni loro preoccupazione".

"La criminalità diffusa e la criminalità predatoria della provincia, - spiegano ancora dal comando - seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività. I risultati raggiunti sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi compiuti".

Controlli su strada e arresti in flagranza

L’elevato numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza, "sono il segno - ribadisce il colonnello Battaglia - di un’opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni che sono state a noi affidate. Un’abnegazione al passo coi tempi, frutto della capacità di migliorare noi stessi nonché indice dell’azione costante sul territorio di un’Istituzione affidabile, efficace ed efficiente".

L’Arma garantisce un servizio di "pronto intervento", in grado di gestire le migliaia di chiamate pervenute nel 2019 al numero di emergenza 112, alle quali sono conseguiti interventi realizzati attraverso tutte le componenti operative dei carabinieri dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle stazioni, alle sezioni radiomobili, ai militari delle Aliquote Primo Intervento. 

"Queste componenti - continua il comandante Battaglia - sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale (nel 2019 sono state controllate circa 261 mila persone e oltre 245 mila mezzi); per questo ultimo aspetto sono state intensificate, come l’anno scorso, le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (stragi del sabato sera) a riprova di una vicinanza dell’Arma ai giovani e alla voglia di vivere che essi esprimono e che le Istituzioni devono proteggere".

I numeri delle attività

Sono numeri eloquenti quelli dell’arma reggina: i carabinieri, unico presidio di polizia sul 90% del territorio della provincia, procedono per il 76 % dei reati commessi. Nel settore del contrasto, altrettanto evidenti sono le percentuali dell’impegno sul territorio: quasi l’84% delle denunce a piede libero e oltre il 62 % degli arresti sono appannaggio dei reparti dell’Arma.

"La capillarità e la prossimità costituiscono l’ “anima” dell’Arma, poiché garantiscono, al tempo stesso, sia una presenza effettiva, costante e percepibile al cittadino, con le sue 90 stazioni carabinieri distribuite in tutto il territorio provinciale, sia strumento imprescindibile per il contrasto alla criminalità organizzata e alla ‘ndrangheta, infatti, con l’operazione "Isidoro" di qualche giorno fa, la stazione di San Luca ha denunciato ben 458 persone accusati di truffa aggravata in danno dell’Inps".

Gli arresti e le armi

Nell’anno 2019, sono stati effettuati 308 arresti in flagranza di reato, 518 su ordine dell’autorità giudiziaria e 4330 denunce a piede libero. Duirante i controlli sono stati scovati 146 fucili, 73 pistole, 5 bombe, oltre 14 mila proiettili ed oltre 1 tonnellata di materiale esplodente.

I sequestri patrimoniali e le piantagioni

In ambito patrimoniale, sono stati effettuati 25 sequestri per un complessivo di 300 milioni di euro e 8 confische per un totale di oltre 13,8 milioni di euro. Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della "cannabis" le operazioni di servizio hanno permesso di rinvenire 53 piantagioni di quasi 40 mila piante di droga, arrestare 25 persone in flagranza di reato e segnalarne 6 a piede libero.

Bunker e latitanti

Grazie anche al supporto dello squadrone eliportato Cacciatori Calabria, sono stati rinvenuti 2 bunker in mirate operazioni di servizio nella provincia, che hanno portato all’arresto di 3 persone ed al deferimento in stato di libertà di 2 persone, nella la maggior parte dei casi appartenenti a cosche del luogo.

Inoltre, sono stati scovati 12 latitanti, tra cui 2 inseriti nella lista dei 'pericolosi': Francesco Strangio e Rosario Grasso, e 10 inseriti nella lista dei 'comuni': Vasile Pop Arnol, Giuseppe Di Marte, Francesco Ielo, Rocco Stilo, Alessandro Agostino, Domenico Italiano, Sebastiano Giorgi, Mariel Pasmac, Patrick Thierry Anastasti e Francesco Trefiletti.

Le operazioni

Nel contrasto alla criminalità organizzata significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: Diana, Iceberg, Domiunus, Camaleonte, A ruota libera, Selfie, Edera, Madre Natura, Pupi White City, Nikita, Altanum, Sex Home, Santavenere, Riscatto, Random, Fullones, Cattiva Strada, Green Day, sequestro droga a Gioia Tauro, VIII Comandamento, Gattopardo, Isidoro e Cenide.

Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che - a vario titolo - sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative.

"Sento la necessità - ha concluso il colonnello Giuseppe Battaglia - di porgere il mio più profondo ringraziamento agli uomini ed alle donne dell’Arma di questa provincia per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale.

Ed in particolare, per la presenza e la costante attenzione alle problematiche del territorio, ai comandanti di stazione che, essendo a più immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità e l’insostituibile presenza dell’Arma sul territorio".

Poi il ringraziamento alle autorità del territorio: "il prefetto per la costante e insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la magistratura inquirente, tra cui la Direzione distrettuale antimafia per le strategie di contrasto adottate, e giudicante e le autorità amministrative territoriali.

Allo stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre forze di polizia per la sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla criminalità, proprio nell’ottima della "Squadra Stato" che ha differenziato sempre la provincia reggina".

Infine, il ringraziamento alla stampa regguina "indifferentemente se della carta stampata o della televisione definiti, da noi carabinieri la “Stampa”, per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività nonché nel fornire un servizio di informazione utile per la collettività agevolando la prevenzione dei reati".
 

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