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Cronaca

Caso Miramare, la nota del presidente Malaspina: "E se domani...fosse condannato"

Il Centro studi tradizione partecipazione: "Se Falcomatà dovesse vincere le elezioni, e poi dovesse essere condannato, quali potrebbero essere gli effetti della Legge Severino?"

"In un'epoca sempre più caratterizzata da processi sommari celebrati in rete, da una continua e collettiva caccia alla streghe e dalla perenne "melodia"di manette suonata da ipnotizzatori urlanti, ci ha molto sorpreso il distacco, il disinteresse, addirittura quasi l'indifferenza con la quale la politica tutta e l'intera cittadinanza, ha accolto la condanna dell'ex assessore Angela Marcianò e l'inizio del processo con rito ordinario per il sindaco Falcomatà e gli assessori della sua prima giunta, tutti coinvolti nel "caso Miramare" con l'accusa di falso e abuso in atti di ufficio". Lo afferma Nicola Malaspina, presidente del Centro studi tradizione partecipazione.

"Non fraeintendiamoci, non apparteniamo alla tribù dei giustizialisti, non siamo distributori di suggestioni in toga, ma soprattutto ci sentiamo lontani anni luce da tutti coloro che utilizzano la "giustizia" come un'arma per sbarazzarsi degli avversari, ma contemporaneamente, come P. J. Proudhon, crediamo che: "La giustizia è la stella centrale che governa la società, il polo intorno al
quale ruota il mondo politico, il principio e la regola di tutte le transazioni. Nulla avviene fra gli uomini che non sia in nome del diritto, nulla senza invocare la giustizia” e prendendo spunto da queste parole, ci piacerebbe stimolare una seria riflessione sugli scenari futuri o futuribili che sono collegati a tale vicenda giudiziaria".

Malaspina riassume la vicenda: "la Procura di Reggio Calabria, anche "stimolata" dall'ex assessore Marcianò, ha ipotizzato uno "scambio di favori" tra l'attuale sindaco Falcomatà e il suo "amico" Paolo Zagarella, presidente dell'associazione Sottoscala. In altre parole, Zagarella che, durante la precedente campagna elettorale per le comunali, "gli aveva concesso in uso gratuito un proprio immobile da destinare a sede della segreteria politica", avrebbe usufruito di un "particolare" trattamento di favore per l'assegnazione del Miramare. Iniziato l'iter giudiziario, l'ex assessore "pentito" Angela Marcianò ha optato per il rito abbreviato e nei giorni scorsi, nonostante il pm avesse chiesto una condanna di 10 mesi, è stata condannata ad una pena più alta, 12 mesi. Neanche il tempo di metabolizzare tale condanna e qualche giorno dopo si è aperto il processo con rito ordinario per il sindaco Falcomatà e la restante parte della giunta".

"A questo punto, - conclude il presidente Malaspina - considerando la condanna dell'ex assessore "pentito" considerando la posizione più "grave" che la Procura addebita all'attuale sindaco, nonché prossimo candidato alle elezioni comunali, nel caso in cui Falcomatà dovesse vincere le prossime consultazioni elettorali, e successivamente dovesse essere condannato, con una pena più pesante rispetto a quella inflitta all'accusatrice Marcianò, quali potrebbero essere gli effetti della Legge Severino? Quali potrebbero essere gli effetti per questa nostra già martoriata città che si troverebbe decapitata del suo primo cittadino? Certo, come scriveva Giovanni Verga, "A questo mondo si sa che la giustizia si compra e si vende come l’anima di Giuda", ma se per uno sfortunato caso, le parole del massimo esponente del verismo dovessero essere smentite dai fatti, Reggio sarebbe nelle condizioni di risollevarsi?"

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