Omicidio Romeo, Fp-Cgil: "Donne in guardia medica più esposte a rischi"

Cordoglio alla famiglia e ai colleghi per "una gravissima perdita avvenuta per mano criminale" e una riflessione sull'omicidio della dottoressa Francesca Romeo sono arrivate dai dirigenti Fp-Cgil Alessandra Baldari e Angelo Sposato, segretari generali del sindacato in Calabria. Si legge in una nota congiunta: "Rientrava dal lavoro Francesca Romeo, la dottoressa prossima alla pensione, dopo il turno di notte. Era in compagnia del marito che era rimasto con lei sul posto di lavoro durante il turno ed è stata colpita a morte in un agguato sulla strada di casa. È un fatto sconvolgente sul quale non possiamo non esprimere tutto il nostro orrore che potrebbe aggravarsi qualora si dovesse accertare che il movente dovesse ricondursi a ragioni professionali".

Continuano Baldari e Sposato: "Le postazioni di guardia medica, così come i pronto soccorso sono la trincea  più esposta e più a rischio per i professionisti che prestano  cure immediate a chi ha un  bisogno di salute. Altre volte, in altri luoghi, proprio le donne in servizio presso le postazioni di guardia medica hanno subito intimidazioni e tentativi di violenza ed è emersa in quei casi la necessità che dovessero essere diversamente organizzate  le postazioni dei servizi di continuità assistenziale che risultavano isolate e a rischio".

I due dirigenti sindacali confidano ora nellee indagini che dovranno dare risposte ai tanti interrogativi su un delitto così efferato. Continua la nota: "Oggi sappiamo solo che una professionista dedita alla cura delle persone, rientrando a casa dal lavoro è stata vittima di un tragico agguato. Se le ragioni di tanta violenza dovessero ricondursi al lavoro svolto dalla dottoressa,  oltre che l'ennesima morte per il  lavoro, questa si andrebbe a sommare ai gravi rischi di un professionista della salute che in questa terra possono raggiungere conseguenze estreme".