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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'operazione / Cittanova

Operazione anti bracconaggio nel Reggino, denunciate quattro persone

Il gruppo carabinieri forestale di Reggio Calabria ha pianificato azioni nelle aree più sensibili del territorio provinciale

Cacciavano uccelli di specie protetta anche con richiami acustici vietati ma sono stati sorpresi dal gruppo carabinieri forestale e denunciati. 

I militari della stazione di Cittanova, infatti, nello scorso week end, con la consueta collaborazione di alcune associazioni di volontariato, hanno sorpreso, in flagranza di reato, quattro persone a cacciare uccelli di specie protette, in periodo di chiusura generale della caccia con l’ausilio di richiami acustici vietati: per attirare gli uccelli da abbattere mediante un richiamo elettroacustico che ne riproduce il verso.

A Calanna, i richiami oltre alle prede, hanno attirato anche i militari i quali hanno sorpreso un quarantasettenne del posto con quattro esemplari di Beccafico (Sylvia borin) nel carniere. L’uomo è stato pertanto deferito all’autorità giudiziaria per l’abbattimento di avifauna
protetta in periodo di divieto di caccia e con l’ausilio di richiami vietati. La successiva perquisizione domiciliare ha portato, inoltre, al sequestro cautelativo di 15 fucili di vario calibro, tutti regolarmente detenuti e dichiarati, e di un cospicuo quantitativo di munizioni e di materiale esplodente necessario per la fabbricazione delle stesse.

Stessa sorte per tre bracconieri a Montebello Ionico, tutti muniti di regolare licenza di caccia, che in varie località dello stesso comune esercitavano il bracconaggio verso specie protette, sempre con l’ausilio di mezzi elettroacustici vietati. Anche per essi è scattato il deferimento all’autorità giudiziaria, oltre al sequestro di dieci esemplari di Beccafico abbattuti, tre fucili da caccia e di tutto il materiale probatorio rinvenuto.

In particolare, in casa di uno dei deferiti, un trentaquattrenne residente a Reggio Calabria, sono stati rinvenuti venti esemplari congelati di Beccafico, a riprova di come il soggetto praticasse in modo continuativo il bracconaggio su questa specie protetta.

C'è dunque una persistente illegalità nell’ambito venatorio, seppur in regressione rispetto al passato. Essenziale al riguardo è l’ausilio dei tanti cacciatori che esercitano l’attività venatoria nel rispetto della legge, mediante l’isolamento degli autori di tali reati, i cui effetti
dannosi si riverberano sull’ecosistema e la biodiversità.

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