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Venerdì, 29 Marzo 2024

Ciminà, "santabarbara" nascosta dentro i muretti a secco: trovato esplosivo e un fucile | VIDEO

Tutto il materiale rinvenuto e sequestrato è stato messo a disposizione degli specialisti del Ris di Messina per le verifiche su eventuali utilizzi per intimidazioni o fatti di sangue

I muretti a secco della montagne della Locride si stanno rivelando delle vere e proprie “santabarbara” della criminalità organizzata. La tecnica, almeno dagli ultimi sequestri effettuati dai carabinieri, sembra collaudata: per nascondere armi ed esplosivo fra le pietre viene inserito un grosso tubo di plastica e dentro, con tutte le cautele del caso, viene riposto il materiale da custodire.

Ritrovata gelatina esplosiva

Così è stato anche per l’ultimo rinvenimento effettuato dai carabinieri del Gruppo di Locri che, insieme ai colleghi della stazione di Sant’Ilario dello Jonio e dello squadrone eliporto “Cacciatori”, in località Vene di Ciminà hanno rinvenuto, dentro un muretto a secco di un terreno demaniale, e sequestrato: 56 candelotti di gelatina esplosiva“1-1ab” da 50 grammi ciascuno (custoditi dentro una cassetta di legno), 15 ghilogrammi di sostanza chimica (presumibilmente mannite: un alcole dello zucchero usato per tagliare la cocaina), un fucile sovrapposto “Beretta” calibro 12 con matricola abrasa e munizioni di vario calibro.

Necessario l'intervento degli artificieri

Tenuto conto dell’alta pericolosità di quanto rinvenuto, sul posto è stato fatto intervenire i carabinieri del Nucleo artificieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, il cui personale, giunto sul posto, ha proceduto alla messa in sicurezza del sito, alla campionatura del materiale esplosivo, alle relative analisi e, per  disposto dalla competente autorità giudiziaria, alla distruzione dello stesso mediante brillamento.

Il fucile all'esame del Ris di Messina

Il fucile rinvenuto è stato sequestrato per essere poi sottoposto ai prescritti accertamenti balistici che verranno eseguiti dagli esperti del Ris di Messina, i quali potranno verificare se l’arma sia stata già utilizzata per danneggiamenti o fatti di sangue.  Ulteriori rastrellamenti verranno eseguiti nelle aree rurali dell’entroterra della locride, con particolare attenzione alle zone aspromontane, ispezionando ampie zone boschive, casolari abbandonati, pozzi ed anfratti naturali. Questa attività ha già consentito, dall’inizio dell’anno, di ritrovare numerose armi, munizioni ed esplosivo. 

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