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Martedì, 30 Aprile 2024
L'appello

Coldiretti Calabria chiede alla Regione un urgente provvedimento salva aziende

Il settore agricolo non può attendere e il presidente Aceto sollecita un piano per le ristrutturazione finanziaria dei debiti delle imprese

Coldiretti Calabria denuncia lo stato di emergenza del settore agricolo regionale chiede di accorciare i tempi per varare subito un provvedimento salva aziende agricole. In una nota rileva il presidente Franco Aceto: “Nulla quaestio sul provvedimento della giunta regionale che, attingendo dai fondi Fers del Por Calabria, ha stanziato 150 milioni di euro alle piccole e medie imprese calabresi, con l’obiettivo di compensare il fabbisogno di liquidità determinato dall’impennata dei costi energetici che hanno subito nei mesi scorsi. Ma il settore agricolo rimane il grande escluso!  Non voglio parlare di diseguaglianza di trattamento o di mancata attenzione, perché sappiamo bene che l’agricoltura non può rientrare all’interno dei fondi Por Fers, ma certo è che il  risultato delle ferite lasciate da crisi molto profonde sono segnati sulla pelle degli agricoltori e i dati, che più volte abbiamo messo in evidenza, dimostrano che  sono gli agricoltori a pagare  le maggiori conseguenze in termini di prospettive".

Il leader di Coldiretti Calabria ricorda come nei due anni drammatici della pandemia e successivamente con la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, e l’alternarsi  poi di una persistente siccità ed ultimamente dell’eccesso di pioggia che sta causando perdite di prodotti in tutti i comparti produttivi, gli agricoltori hanno dovuto fare e stanno facendo i conti con uno spropositato aumento dei costi di produzione saliti oltre ogni immaginazione. "A tutto ciò - commenta Aceto - va aggiunto che a tutt’oggi le aziende sono costrette a vendere sotto i costi di produzione. Non parliamo più di crisi di un settore, ma c’è il rischio di perdere un patrimonio di aziende agricole ed agroalimentari che nella nostra Regione sono motore trainante dell’economia reale e sostengono l’occupazione. Se si vuole rilanciare l’economia regionale – rimarca Aceto – nessun settore può essere lasciato indietro, l’innovazione di cui sono capaci le imprese agricole deve fare rima con uno sviluppo complessivo del sistema economico".

Insomma  per Franco Aceto, l’agricoltura non può rimanere indietro né si può accontentare di provvedimenti tampone, nè andrebbe compromessa la competitività, e la capacità di essere protagonisti sul mercato internazionale, vanificando così tutti gli investimenti che la Regione e le stesse imprese stanno facendo nelle più importanti rassegne fieristiche nazionali ed europee. "Una nota dolente – aggiunge il presidente regionale Coldiretti – c’è anche nei rapporti con gli istituti di credito, non solo si stanno compromettendo le valutazioni sul merito creditizio, ma sta aumentando il numero delle insolvenze. Il perdurare di uno stato di crisi da ormai più di tre anni, per i motivi esposti, e le drammatiche condizioni climatiche delle persistenti e continue piogge, hanno ormai compromesso la stabilità economica di tutti i comparti agricoli e zootecnici". 

In questo scenario di crisi, Coldiretti si rivolge direttamente al presidente della Regione Roberto Occhiuto affinché acceleri il varo del condiviso provvedimento regionale per la ristrutturazione finanziaria dei debiti, dando la possibilità alle aziende di rimodulare l’esposizione debitoria con un finanziamento di durata pari a 25 anni e con un preammortamento di minimo 3 anni, così da dare la possibilità alle imprese agricole di non uscire di scena con le mani alzate in segno di resa, compromettendo di fatto l’economia regionale e la perdita di competitività che poi diventerà quasi impossibile riagguantare. "Un provvedimento che Occhiuto - ricorda Aceto - sia in campagna elettorale che nelle linee programmatiche per il governo regionale 2021-2026 si era impegnato a fare. Questa operazione permette di ottenere una serie di vantaggi economici e finanziari che si riverberano positivamente sugli investimenti”.

"Sono fortemente convinto - conclude il presidente di Coldiretti Calabria - che si farà, ma va fatto subito, altrimenti già tra 6 mesi per molte aziende sarà ormai troppo tardi".

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