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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Riunione pubblica del Comitato pro Aeroporto dello Stretto: "E' emergenza territoriale"

L'incontro fissato per venerdì 27 settembre servirà a individuare le giuste e concrete soluzioni al declino strutturale ed economico della città

"In seguito al declino strutturale ed economico in cui è stato condotto il nostro territorio, come Comitato pro aeroporto dello Stretto, abbiamo deciso di indire una riunione pubblica per l’organizzazione condivisa di una mobilitazione collettiva. Il 22 settembre la compagnia aerea Blu Panorama ha cessato definitivamente il servizio di trasporto dall’area dello Stretto, la compagnia  Alitalia sul proprio piano industriale ha previsto la soppressione di determinate tratte nazionali tra le quali vi è la Reggio-Milano, della compagnia Ryanair non si hanno più notizie nonostante fosse stato annunciato il suo arrivo in pompa magna per il mese di Aprile passato".

Lo afferma in una nota il Comitato pro aeroporto dello Stretto che aggiunge "il risultato finale dopo tutte le chiacchiere e le conferenze stampa è che rimarremo presto con un solo volo per la tratta Reggio-Roma, il quale naturalmente non potrà neanche sopperire ai servizi minimi essenziali per le esigenze delle comunità locali di Reggio e Messina, né potrà giustificare economicamente il mantenimento dell’infrastruttura. Ma la questione aeroporto è solo il paradigma del più ampio degrado territoriale in cui ci ha condotto l’indolenza degli amministratori e dell’intera classe politica locale. Infatti non vi potrà mai essere uno sviluppo delle infrastrutture locali senza l’attuazione dei dovuti piani programmatici da parte degli organi competenti". Per il Comitato: "L’assenza di un piano industriale (di cui fin oggi la Sacal SpA rifiuta la pubblicazione contra legem) è strettamente connessa all’assenza di adeguati piani metropolitani dei trasporti e del turismo".

"Eppure - si legge ancora nella nota - anche in occasione dei passati tavoli inter-istituzionali presso la Prefettura, abbiamo più volte  invitato gli organi responsabili ad avviare le dovute sinergie e pubblicare i rispettivi piani programmatici. Nelle aree geografiche dove non funzionano i servizi pubblici e le infrastrutture, dove  burocrazia e pressione fiscale schiacciano le imprese, dove la legalità è solo una parola da sviolinare nei comizi, soprattutto dove la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato è funzionale agli interessi di una stretta cerchia di persone invece che a quelli dell’intera collettività, di fronte a tutto ciò, purtroppo non vi potrà mai essere un concreto sviluppo economico e sociale del  territorio.

Parlando proprio di aspetto sociale, va inevitabilmente  considerata l’annosa emergenza sanitaria che obbliga tanti concittadini ad emigrare in altre Regioni ed a causa dei cattivi collegamenti e delle esose  tariffe, oggi anche il diritto costituzionale alla salute viene sostanzialmente annichilito e spesso negato".

"Ma non vanno dimenticati neanche gli importanti settori della ricerca e delle professioni, i cui attori oggi trovano grandi limitazioni e difficoltà negli spostamenti necessari per il proprio lavoro costringendo i giovani e le eccellenze al trasferimento definitivo verso altre città, così come il nostro territorio viene puntualmente privato della possibilità di ospitare numerosi convegni e meeting. Altro che smart city!"

"Il tempo - conclude il Comitato - non è più dalla nostra parte visto che l’emergenza territoriale in atto ha drasticamente compromesso l’economia locale  ed i livelli minimi dei diritti civili e sociali, pertanto invitiamo tutti coloro che intendono veramente porre termine a questo declino nel partecipare alla riunione pubblica che si terrà venerdì 27 settembre, alle ore 17.30 presso la veranda del locale Chapeau, sulla via Marina alta di Reggio Calabria".

"L’incontro, finalizzato all’organizzazione di una mobilitazione collettiva, servirà anche a tracciare uno spartiacque tra coloro che hanno realmente a cuore lo sviluppo del proprio territorio ed intendono rivendicare i propri diritti senza attendere più alcun intermediario, a fronte di coloro che invece preferiscono ancora attendere la realizzazione delle promesse dei soliti rappresentanti politici e dei loro sostenitori".

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