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Cronaca Gioiosa Ionica

"Le Muse" riscoprono le bellezze di Gioisa Ionica

La visita a Palazzo Comunale già ex Convento dei Frati Minori Osservanti, è stata l’occasione per  la consegna da parte del sodalizio reggino del gagliardetto ufficiale del “ventennale” ed il saluto delle autorità di Gioiosa

Ancora un importante appuntamento a Le Muse, laboratorio delle arti e delle lettere” di Reggio Calabria, all’insegna della riscoperta del patrimonio storico-artistico della provincia di Reggio Calabria.

Omai, da venti anni, ricorda il presidente Giuseppe Livoti, nella programmazione dell’associazione è “parte integrante la conoscenza dei beni calabresi che, nel tempo abbiamo cercato di scoprire o riscoprire cercando anche noi di valorizzare beni architettonici e culturali a volte poco conosciuti. Lo scorso anno, infatti la conoscenza della cittadina di Serrata ci ha condotti a studiare le dimore storiche come il settecentesco Palazzo d’Agostino, o ancora nel tempo le realtà di Amantea, Siano nel catanzarese, Staiti, Bova Marina con Palazzo Malgeri, San Ilario sullo Ionio, luoghi che potrebbero essere considerati una vera e propria filiera ed itinerari delle pre-esistenze per capire come erano i nostri centri storici, prima dei terribili teremoti del 1783 e del 1908”.

All’insegna di questa tradizione, prorpio oggi alle ore 10 presso il Palazzo del Comune di Gioiosa Jonica, il direttivo Muse ed i soci, sono stati ricevuti dal sindaco Salvatore Fuda e dall’assessore alla cultura Lidia Ritorto.

Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d'accordo, ma l'etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco Ghe ("terra") e Eliose ("solatia"). Dunque "Geliosa" (o "Geoliosa") vale a dire "terra solatia", "città del sole". Edward Lear, sul “Diario di un viaggio a piedi” nel 1847 la descriverà così: “Noi non abbiamo città al nostro paese così bellamente situate come Gioiosa. […] una grande e ben costruita città, sulla sponda ristretta del fiume”.

La visita a Palazzo Comunale già ex Convento dei Frati Minori Osservanti, è stata l’occasione per  la consegna da parte del sodalizio reggino del gagliardetto ufficiale del “Ventennale” ed il saluto delle autorità di Gioiosa.

Subito dopo questa parte istituzionale, si è tenuta una full-immersion sul territorio che ha visto la  conoscenza di luoghi di grande importanza e valenza artistica quali Palazzo Amaduri sede della Biblioteca Comunale “Giuseppe Maria Pellicano” e della Pinacoteca nel cuore del centro storico cittadino posto sul Largo Cinque Martiri di Gerace ed ancora la chiesa dell’ Addolorata, in stile neoclassico con i suoi stucchi policromi opera dell’artista Francesco Gangemi di Cittanova.

Ed ancora il Santuario di San Rocco dedicato e intitolato a San Rocco, eletto patrono del comune, con breve pontificio del 28 marzo 1775, in sostituzione dell'antica protettrice Santa Caterina d'Alessandria, risalente agli inizi del XVII secolo. Durante la processione di San Rocco, in particolare quella dell'ultima domenica di agosto che raccoglie migliaia di fedeli, è caratteristico e spettacolare il ballo di San Rocco; una danza collettiva condotta al ritmo dei tamburi, carcasse, tamburelli e organetti che riesce a coinvolgere e trascinare ogni partecipante per le strade della cittadina fino alla fine della interminabile processione.

Nel pomeriggio i soci si recheranno nella vicina Melicucco dove la professoressa Antonella Minasi farà conoscere luoghi della memoria storica della cittadina,  situata nell'area geografica della Piana di Gioia Tauro, centro pianeggiante di origini medievali, dalle tradizionali attività agricole.

Il nome del comune deriva dal greco melìkokkos che significa "bagolaro", albero che possedeva la straordinaria capacità di donare a coloro che avessero mangiato i frutti una forza erculea, mentre seguendo gli studi dello storiografo Giovan Battista Pacichelli il nome venne dato per la dolcezza del clima e l'abbondanza fertile del territorio.

Tra i monumenti Le Muse visiteranno la chiesa Matrice dedicata a San Nicola situata nel cuore del piccolo centro storico e luoghi identitari dell’enogastronomia. 
 

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