rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
La proposta

Saldi invernali, arriva la proposta di Confcommercio: "Spostiamoli a fine gennaio"

Il presidente Labate: "Vendere merce in saldo all’inizio della stagione è, sotto il profilo commerciale ed aziendale, un suicidio"

Far iniziare i saldi invernali a fine mese di gennaio anziché il 5 gennaio. È questa la proposta del direttivo di Federmoda  della Confcommercio di Reggio Calabria, formato da Enza D’Amico, Paoluccio Destefano, Diego Libri, Fabio Martino, Giancarlo Melasi, assistito dal direttore Fabio Giubilo e da Francesca Meduri responsabile della segreteria organizzativa.

Assai critica la posizione degli operatori Confcommercio, guidati dal presidente Lorenzo Labate, rispetto all’attuale regolamentazione dei saldi. I commercianti partono da un assunto: "in un territorio come il nostro, dove alla data odierna si registrano ancora temperature di 25, 26 gradi non economicamente sostenibile una partenza dei saldi i primi giorni di gennaio".  Stessa cosa con riferimento ai saldi estivi, laddove l’avvio delle promozioni si colloca ai primi di luglio, esattamente ad inizio stagione.

“L’attuale condizione - spiega il presidente Labate - che vede gli operatori vendere merce in saldo all’inizio della stagione è, sotto il profilo commerciale ed aziendale, un suicidio. Sembra banale ricordarlo ma noi commercianti non produciamo la merce, la acquistiamo. E, vendendo tutti gli articoli in saldo, i margini per noi sono ristrettissimi, l’incassato è sufficiente a saldare i nostri fornitori e poco più e così, di anno in anno, le nostre aziende si spengono. Nel medio periodo viene meno il valore del nostro lavoro che invece merita tutela e rispetto. Lo stesso rispetto che noi operatori – mi riferisco ai negozianti di prossimità, non alle catene o agli online – vogliamo continuare ad assicurare al nostro cliente”. 

Già è da diversi anni che viviamo questa condizione con una regolamentazione che, prevedendo una data unica nazionale, è giusta nel principio, volendo evitare disomogeneità tra territori contigui, ma non è corretta nella sostanza, collocando questa data in un momento insostenibile per la nostra realtà.
“L’avvio anticipato dei saldi – prosegue Labate - è una circostanza che sicuramente va bene in alcuni territori, in ragione per esempio delle importanti presenze turistiche ma che, avendo un impatto invece fortemente negativo in altri contesti per le opposte ragioni, necessita di una visione d’assieme che guardi all’intero sistema Italia. In definitiva, una decisione di questo tipo, la data unica di avvio dei saldi, deve necessariamente mediare tra diverse esigenze territoriali, altrimenti si arriva al paradosso per cui in alcune realtà, sempre per una questione di flussi turistici, addirittura andrebbe bene una ulteriore anticipazione della data dei saldi. Ma così facendo, la “vittoria” di uno sacrifica tutti gli altri”.

L’origine della data unica nazionale - spiega Confcommercio - e della collocazione della stessa è da ricercarsi nella decisione della Conferenza delle Regioni, della deliberazione della Commissione sviluppo economico alla quale si sono attenute tutte le Regioni, compresa la Calabria. Ed è per questo che proprio su questo livello, nazionale in primis, si rende indispensabile un cambio di rotta. In questa direzione il direttivo Federmoda Reggio Calabria si è mosso, mettendo nero su bianco la proposta che individua in sabato 27 gennaio (al posto dell’ipotizzato 5 gennaio, comunque non ufficiale) l’inizio dei saldi invernali e una richiesta più ampia di revisione dell’attuale schema dei saldi anche con riferimento alla regolamentazione delle vendite promozionali nel periodo precedente l’avvio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saldi invernali, arriva la proposta di Confcommercio: "Spostiamoli a fine gennaio"

ReggioToday è in caricamento