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Cronaca

Per i commercianti edili i decreti anti coronavirus rischiano di creare confusione

Per la Federcomated il settore rappresentato è fra i pochi che possono svolgere l’attività di ingrosso e di dettaglio negli stessi locali perché riferita ad altri operatori professionali

Per la segreteria provinciale della Federcomated c’è: “Grande confusione sotto il cielo della legislazione contro il virus Covid-19”. Il riferimento immediato è alla legislazione sull’emergenza coronavirus. “Coesistono - si legge in una nota - più di un decreto, che producono, peraltro, effetti temporali diversi: il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 che consente l’apertura dei negozi di vendita al dettaglio, salvo qualche limitazione, che scade il 3 aprile prossimo venturo e il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’11 marzo 2020 che scade il 25 marzo prossimo venturo”.

“Stante la confusione - si legge ancora - riteniamo utile ribadire quanto già comunicato nel messaggio di ieri. Il nostro comparto è fra i pochi che possono svolgere l’attività di ingrosso e di dettaglio negli stessi locali”. Per i rappresentanti reggini della Federazione nazionale commercianti edili: “L’obiettivo della norma è quello di inibire gli assembramenti delle persone con conseguente innalzamento del rischio di contagio. Il divieto della vendita al dettaglio posto dalla norma inerisce al privato consumatore, che normalmente frequenta il negozio senza vincoli di accesso”.

Per la Federcomated “la vendita all’ingrosso viene effettuata nei confronti di altri operatori professionali ed è, perciò, libera ad ogni effetto, fatto sempre salvo il rispetto delle misure di natura igienico-sanitaria e della distanza interpersonale”.

L’organizzazione, poi, precisa che la vendita al dettaglio (per intenderci quella autorizzata per i negozi di vicinato, ma anche per medie e grandi strutture), al contrario è preclusa per la vendita di materiali da costruzione, mentre è consentita nel caso in cui l’esercizio venda ferramenta, vernici, vetro piano, materiale elettrico e termoidraulico, articoli igienico-sanitari. La consegna a domicilio è comunque autorizzata.

“Si precisa, altresì che la vendita al dettaglio - si legge infine - via Internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono è pienamente consentita, a condizione che la consegna avvenga a domicilio”.

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