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Cronaca Platì

Coronavirus, lascia il carcere Domenico Perre: uno dei rapitori della Sgarella

L'uomo, in carcere da circa venti anni, era recluso presso il carcere di Opera a Milano, una telefonata al suo legale di fiducia, l'avvocato Maurizio Punturieri, per annunciare il ritorno a Platì per scontare la pena ai domiciliari

Domenico Perre ha lasciato il carcere di Milano Opera. Le porte della casa circondariale milanese si sono aperte dopo l’accoglimento da parte del Tribunale meneghino dell’istanza presentata dal suo legale, l’avvocato reggino Maurizio Punturieri, come diretta conseguenza del suo stato di salute e dei rischi di contagio legati all’emergenza Coronavirus.

In carcere da venti anni

Domenico Perre era in carcere da circa 20 anni ed il suo nome era legato ad una delle pagine più buie della Locride: il sequestro di Alessandra Sgarrella. La notizia è di queste ore ed è stato lo stesso Domenico Perre a comunicarla telefonicamente al suo legale di fiducia. Perre adesso rientrerà a Platì per proseguire a scontare la sua pena agli arresti domiciliari.

La morte della Sgarella nel giorno dell'aresto dell'ultimo rapitore

Alessandra Sgarella Vavassori, 52 anni, l'imprenditrice che venne sequestrata per nove mesi tra il 1997 e il 1998, è mortanel 2011 per una malattia nelle ore in cui i carabinieri di Locri, guidati dal colonnello Valerio Giardina, arrestavano Francesco Perre: ricercato dal 1999 perchè condannato in via definitiva a 28 anni di reclusione per il sequestro. L'imprenditrice fu rapita a Milano l'11 dicembre del 1997. Il sequestro finì il 4 settembre 1998 a Locri.
 

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