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Cronaca Melito di Porto Salvo

Mascherine comprate a 24 centesimi e rivendute a 2 euro, scatta il maxi sequestro

La Guardia di finanza ha denunciato un negoziante di ferramenta di Melito Porto Salvo per il reato di manovre speculative su merci, gli oltre 2000 dispositivi di protezione anti Covid-19 sono stati rivenduti a prezzo di costo all'Asp

Continuano, incessanti, le attività di controllo economico del territorio disposte dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria per verificare la scrupolosa osservanza delle prescrizioni imposte dal Governo per il contenimento del contagio epidemiologico da Covid-19 e, dall’altro, a contrastare le condotte di chi – approfittando dell’attuale situazione emergenziale correlata alla crescente diffusione del Coronavirus – pone in essere pratiche commerciali scorrette, con la vendita di prodotti non corrispondenti alle caratteristiche pubblicizzate o mancanti delle previste autorizzazioni ministeriali e, spesso, ceduti a prezzi esorbitanti rispetto a quelli di mercato.

Maxi ricarico a Melito Porto Salvo

In tale ultimo quadro, quindi, durante lo svolgimento dei controlli della specie, i militari della Guardia di finanza di Melito Porto Salvo hanno sottoposto a sequestro ben 263 mascherine chirurgiche vendute da un commerciante con l’applicazione di un ricarico del 1200% rispetto al costo d’acquisto. Le mascherine di tipo chirurgico, provviste di marchio CE, erano state acquistate a 24 centesimi e rinvenute a 2 euro e 40 centesimi ciascuna.

Sanzionato negozio di ferramenta

Ricarico che, per il medesimo dispositivo di protezione, prima dell’emergenza sanitaria in atto, oscillava “appena” tra il 40% – 100%. Nel dettaglio, a seguito di un controllo effettuato presso un negozio di ferramenta e beni per la casa sito nel comune di Melito Porto Salvo, i finanzieri infatti hanno acquisito le fatture d’acquisto della merce in questione e riscontrato che il gestore vendesse i dispositivi di protezione individuali in argomento a un prezzo dodici volte superiore rispetto al costo da lui sostenuto per l’acquisto effettuato pochi giorni prima.

Titolare denunciato

Per queste ragioni, dunque, il titolare dell’attività commerciale in commento è stato deferito presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria per aver operato manovre speculative su merci a danno dei consumatori, avendo aumentato il prezzo di un bene di prima necessità in maniera non fisiologica, slegata da qualsivoglia dinamica di mercato e prassi commerciale, con l’evidente volontà di speculare sulla notoria carenza del bene stesso sulla piazza e sullo stato di stress psicologico dei clienti dovuto all’attuale emergenza sanitaria.

Mascherine sequestrate e rinvedute all'Asp

Inoltre, alla luce dell’attuale emergenza sanitaria in corso, assurgendo a beni di prima necessità, difficilmente reperibili e deteriorabili e nelle more che si definisca poi il procedimento penale instaurato a carico dell’indagato, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni, dopo aver convalidato - nella persona del sostituto procuratore Nicola De Caria - il sequestro, ha richiesto e ottenuto, dal gip, il sequestro preventivo delle mascherine chirurgiche nonché l’autorizzazione alla vendita coattiva immediata delle stesse, ad un prezzo di mercato precedente alla crisi del Coronavirus, a favore dell’Asp di Reggio Calabria che, com’è noto, ha una cronica carenza di tali dispositivi di protezione individuale.

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