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Giovedì, 28 Marzo 2024

Plasmaterapia, al Gom si sperimenta il trattamento terapeutico contro il "mostro" | VIDEO

A illustrare il percorso, Alfonso Trimarchi, direttore del Centro trasfusionale del Grande ospedale metropolitano, "nel giro di qualche settimana, inizieremo la produzione di plasma iperimmune"

La chiave per curare i malati da Covid potrebbe trovarsi nel sangue di chi è guarito dall'infezione. Nella delicata "Fase 2", la terapia con il plasma, la parte più "liquida" del nostro sangue, ricco di anticorpi sviluppati dal guarito, è al centro delle sperimentazioni che si stanno percorrendo in tutta Italia, al fine di scovare una cura contro il "mostro", per il quale, ancora, non esistono soluzioni definitive. 

"Il plasma da convalescenti - come spiegano anche dal ministero della Sanità - è già stato utilizzato in passato per trattare diverse malattie e, in tempi più recenti, è stato usato, con risultati incoraggianti, durante le pandemie di Sars ed Ebola". In prima linea, nello studio del percorso terapeutico, anche il Grande ospedale metropolitano.

Il trattamento di alcune patologie con plasma iperimmune, quindi con anticorpi neutralizzanti, "è una pratica ben sperimentata in medicina", spiega Alfonso Trimarchi, direttore del Centro trasfusionale del presidio ospedaliero, ai microfoni di ReggioToday, "basti pensare al trattamento del tetano, piuttosto che del morbillo, o di altre infezioni". 

"Ci stiamo provando anche per i pazienti Covid positivi - continua  Trimarchi - la Regione Calabria si è dotata di un protocollo ben articolato, che prevede l'arruolamento dei pazienti guariti, con due tamponi negativi, che successivamente verranno chiamati per un trattamento di plasmaferesi".

Il Gom è in attesa del riscontro del titolo di questi anticorpi, "se saranno adeguati - conclude il primario - probabilmente, nel giro di qualche settimana, inizieremo la produzione di plasma iperimmune, nella speranza che possa essere utilizzato non solo per i nostri pazienti, ma che possa essere utilizzato, anche, da qui ai mesi successivi, nel caso in cui l'infezione dovesse avere una nuova recrudescenza, o è previsto anche uno scambio con altre regioni, nel caso in cui, queste lo chiedessero".

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