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Cronaca

Coronavirus, filiera edile in crisi ma pronta ripartire: le proposte di Federcomated

Le associazioni di categoria si rivolgono al governo e preparano una piattaforma in quattro punti per sostenere il rilancio del settore alla fine dell'emergenza covid-19

La filiera dell’edilizia italiana attraverso tutte le sue categorie - che vanno dalla produzione dei materiali da costruzione alla loro distribuzione e trasporto, dalla progettazione degli edifici fino alla loro messa a sistema attraverso la realizzazione dell’opera - genera per il nostro Paese 120 miliardi di fatturato all’anno e dà lavoro a circa 1 milione di cittadini italiani. 

Crisi anche a Reggio Calabria

Una filiera, quindi, fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese ed è con questa consapevolezza, unita al senso di responsabilità e di sacrificio delle centinaia di migliaia di persone che ne fanno parte, che ha continuato fino a oggi a fare la propria parte. Una filiera che in Calabria, anche in provincia di Reggio Calabria sta soffrendo per le ricadute dell’emergenza coronavirus.

L'appello dell'associazione

“Come filiera dell’edilizia ci sentiamo anche un’altra grande responsabilità, quella di guardare fin da ora al dopo, al quando dovremo ricostruire questo Paese (grandi opere, rigenerazione urbana, efficientamento energetico, efficientamento sismico, ecc.). Sappiamo infatti che saremo il solo settore che, seppur martoriato e ferito come tutti gli altri, potrà mettersi a lavorare da subito per tutti, con ricadute positive anche per altri settori della nostra economia ai quali servirà necessariamente più tempo per ripartire perché legati alla ripresa dei consumi interni oltre che internazionali”. A parlare, in rappresentanza del settore, è Luca Berardo, presidente di Sercomated e consigliere di Federcomated, la federazione nazionale commercianti cementi, laterizi e materiali a costruzione edili che fa capo a confcommercio, che raggruppa 10mila aziende della distribuzione di materiali edili in Italia e che rappresenta il mondo della produzione tramite Sercomated. 

La richieste al governo

Per questi motivi la filiera dell’edilizia presenta oggi al Governo, alle forze politiche e al mondo finanziario 4 proposte immediate e imprescindibili per riuscire a mantenere i livelli occupazioni del settore e fare da subito la propria parte alla tenuta economica e sociale dell’Italia: congelamento immediato delle scadenze commerciali e fiscali in essere per i mesi di marzo, aprile e maggio per un periodo di dodici mesi per tutta la filiera delle costruzioni; sospensione immediata del rating bancario per il periodo marzo – dicembre 2020 per tutte le aziende afferenti al settore delle costruzioni e dell’edilizia in generale; trasformazione immediata di linee di autoliquidante (SBF) in linee di cassa (conto corrente) e aumento immediato delle linee di credito in essere nella misura del 50% del totale a tassi agevolati.

Richieste frutto di "urgenza stringente"

“Queste nostre proposte – sottolinea con forza Berardo – vanno raccolte adesso, non abbiamo più tempo. C’è un’urgenza stringente di prendere seriamente questa proposta, perché altrettanto serio è il nostro impegno a ripartire, ma le nostre 4 richieste sono la precondizione indispensabile per essere in grado di fare la nostra parte nella ripartenza”. 

Le associazione sottoscriventi

A sottoscrivere il documento contenente queste proposte sono le associazioni di categoria Federcomated, Assoposa (Associazione nazionale imprese di posa e installatori di piastrellature ceramiche), Assodimi Assonolo (Associazione dei distributori e noleggiatori di macchine strumentali), i gruppi di rivenditori di materiali edili BigMat, Deus, Made, i multipoint 4Bild, Orsolini, Zanutta e Harley&Dikkinson, l'Arranger tecnologico, finanziario e di garanzia rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici. Dieci realtà che scendono in prima linea per rappresentare l’intero comparto del mondo delle costruzioni italiano. 

La filiera ripartirà

“La filiera dell’edilizia, come è sempre stato dopo ogni guerra o crisi, si impegna anche questa volta, non appena i vincoli governativi saranno allentati, ad adempiere al proprio ruolo di motore della ripresa economica del nostro Paese», conclude Berardo”. 

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