rotate-mobile
Cronaca

La "Torre covid" funziona: "Nonostante la carenza di personale in malattie infettive"

Il dirigente del reparto, Pino Foti, traccia un bilancio della "guerra" al virus letale. Sino ad oggi Reggio Calabria ha tenuto, per il sanitario "Ancora un paio di settimane e potremo programmare il futuro"

La “Torre covid” del Grande ospedale metropolitano funziona. Lo fa anche davanti alla carenza di personale, lo fa per portare Reggio Calabria e la sua provincia a vincere la guerra in atto contro il coronavirus: un nemico invisibile, subdolo e mortale. 

Personale appena sufficiente

“Il personale - spiega il dottore Pino Foti, dirigente del reparto di Malattie infettive - è appena sufficiente per gestire l’emergenza in atto. La nostra speranza è che, dagli avvisi aperti per implementare le figure professionali del servizio sanitario regionale, possano arrivarci dei rinforzi”. Allo stato attuale presso la struttura medica di Malattie infettive del Gom sono operativi 13 e 25 infermieri, a fronte di 35 pazienti ricoverati nello stesso reparto ed in quello di pneumologia.

Situazione contagi stabile

Nonostante questo, la situazione “è stabile” e la terapia somministrata ai pazienti, quella prevista dalle linee guida della società italiana di malattie infettive e che prevede l’associazione di due farmaci, sta dando i suoi frutti. “Nei pazienti che presentano un quadro clinico più grave - spiega il dottore Pino Foti - usiamo anche farmaci immunomodulanti con il Tociluzumab o altri farmaci che vengono utilizzati quando si presentano delle caratteristiche particolari di evoluzione dell’infezione”.

Ancora un paio di settimane per capire il futuro

Il dottore Pino Foti, in queste settimane, ha avuto modo di capire da vicino come si muove il virus covi-19 e, senza sbilanciarsi, prova a mettere le mani avanti su un possibile scenario di prospettiva. “Nella settimana scorsa e in quella precedente - dice - abbiamo registrato un incremento maggiore di casi positivi rispetto a quello che abbiamo registrato negli ultimi sette giorni. Per cui ancora qualche settimana di cautela per capire l’evoluzione dell’epidemia e capire quale scenario futuro potremo aspettarci”.

Preoccupano le case per anziani

Il rischio potrebbe arrivare da una improvvisa esplosione dei casi di contagio dentro le strutture per anziani. Ad oggi, infatti, circa il 30 - 40% dei casi più gravi che si sono registrati in Calabria sono da ricollegare a contagi registratisi dentro le case di cura. In questo, comunque, Reggio Calabria e la sua provincia si distinguono positivamente. Sono stati pochissimi i casi di anziani contagiati provenienti da queste strutture, in particolare da Reggio Calabria città e da Melito Porto Salvo.

Reggio Calabria ha tenuto

“Fortunatamente - conclude Pino Foti - in provincia di Reggio Calabria non si è verificato un grande afflusso come invece si è verificato a Catanzaro e Cosenza. Noi abbiamo avuto pazienti che provenivano da una casa di cura di Melito e da un’altra di Reggio, ma in numero abbastanza limitato”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La "Torre covid" funziona: "Nonostante la carenza di personale in malattie infettive"

ReggioToday è in caricamento