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Cronaca Gioia Tauro

Emergenza coronavirus, la Uiltrasporti chiede lo stop del porto di Gioia Tauro

La segreteria regionale, guidata da Giuseppe Rizzo, è allarmata dalla capacità di contagio del covid-19 e chiede a Mct e Automar di non operare a pieno regime e di sfruttare tutte le possibilità offerte dal decreto del Governo in materia di tutela del lavoro

La segreteria regionale della Uiltrasporti Calabria chiede lo stop delle attività all’interno del porto di Gioia Tauro per evitare il rischio di contagio da coronavirus. A chiederlo sono il segretario generale, Giuseppe Rizzo; quello regionale Domenico Lombardo e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Giovanni Villella. 

La richiesta alle aziende

“L'Italia intera - scrivono i sindacalisti - è diventata zona protetta, causando restrizioni, con repentini cambiamenti di abitudini di vita e chiedendo a tutti i cittadini di rimanere in casa, ed in questa direzione vorremmo che la Mct e Automar e tutto l’indotto ci indirizzassero, per la tutela e la salvaguardia del personale e del lavoro stesso, chiedendo che le Aziende procedano con un periodo di stop”.

Porto Gioia Tauro-2Oltre 2500 lavoratori interessati

La richiesta è di quelle importanti e, se accolta, potrebbe seguire la strada tracciata dalle Hitachi di Reggio Calabria che, nei giorni scorsi, hanno deciso il fermo cautelativo delle attività del sito di Torre Lupo. Ogni giorno, specificano i vertici della Uiltrasporti Calabria. “circa 2500 lavoratori, ogni mattina transitano dal varco doganale del Porto di Gioia Tauro per poi ritrovarsi all'interno dell’area Portuale, luogo dove, seppur avviate una serie di azioni per rispettare il Dpcm di giorno 11, non hanno nessuna possibilità giornaliera di ricevere in dotazione i dispositivi di protezione individuale, come ad esempio le mascherine, necessarie alla prevenzione”. 

Operai preoccupati

L'esposizione a possibili contagi, visto il numero elevato di zone da cui provengono tutti i lavoratori, e considerato che il covid-19 sia del tutto asintomatico nel periodo d'incubazione, per il sindacato "sta generando una grande preoccupazione tra i lavoratori, soprattutto tra quelli con patologie pregresse e quelli che in uscita dal luogo lavorativo dovranno fare rientro nelle proprie abitazioni con persone anziane e quindi esposte a rischi maggiori". 

Si applichino del disposizioni governative

Per la Uiltrasporti, poi, si potrebbero applicare “le indicazioni dettate dal protocollo condiviso tra le parti sociali ed il governo siglato giorno 14, di “regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro", utilizzando tutti gli strumenti necessari come la Cigs ordinaria, ampliando il lavoro da casa (smart working) o applicando tutte le possibili opzioni inserite nel documento condiviso , in modo da contenere tutte le perdite produttive che il sito, per un fattore del tutto naturale e comprensibile sta generando”. 

Si riduca il regime di lavoro

“Consideriamo l’importanza del business - concludono Rizzo, Lombardo e Villella - ed i lavoratori lo dimostrano quotidianamente oramai da tantissimi anni con il loro sacrificio e la loro dedizione, in questo momento storico e in questo momento di picco del coronavirus, non comprendiamo la necessità del funzionamento del porto a pieno regime, quindi riteniamo doveroso chiedere lo slittamento dei programmi, rimandando le attività non necessarie al fine di mettendo al primo posto la salute di noi tutti e dei nostri cari”. 

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