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Cronaca

Caos traghetti, Falcomatà: "In 150 rientrano in Sicilia, le persone non si respingono come pacchi"

Il sindaco metropolitano ha scortato, con le forze dell'ordine, le auto sino al porto di Reggio per l'imbarco. Più di 200 persone sono state lasciate per quasi 36 ore sulla banchina portuale di Villa San Giovanni

"Sto scortando personalmente con l'ausilio della polizia municipale e metropolitana, della Guardia costiera e della Questura, le prime 150 persone, tutte residenti in Sicilia, che rientreranno a casa dal porto di Reggio per motivi di sicurezza".

A darne notizia, con un post su Facebook, è il sindaco Giuseppe Falcomatà che afferma: "finalmente questa assurda situazione si è sbloccata grazie all'intervento dei ministri Lamorgese, De Micheli, Boccia e del presidente dell'Anci Decaro".

Per il primo cittadino di Reggio Calabria è "vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perchè chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere.

La politica è una cosa seria, non è uno show. Chi ancora non riesce a comprenderlo, sta mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza di un popolo, quello reggino, che con enormi sacrifici e tanta responsabilità, sta rispettando le regole fin dall'inizio di questa complicata emergenza".

"Le persone - continua Falcomatà - non si respingono come pacchi. Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Non è possibile che più di 200 persone, tra le quali tanti bambini, siano lasciate per quasi 36 ore su una banchina portuale, senza possibilità di andare in bagno, senza viveri, ostaggio di istituzioni incapaci di far rispettare le loro ordinanze e i loro decreti".

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