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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il commento

Discriminazioni nei luoghi di lavoro, intesa tra Unar e Osservatorio della Calabria

L'apprezzamento di Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale

"Il Protocollo d’intesa siglato (a Palazzo Chigi) dalla presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro della Calabria, Ornella Cuzzupi e dal direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) Mattia Peradotti, punta a migliorare la qualità delle condizioni di lavoro dei cittadini, nonché  a sostenere e implementare tutti gli aspetti che attengono l’informazione e la partecipazione, ma anche la formazione, l’assistenza e la prevenzione in materia di lavoro". 

Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha espresso il suo apprezzamento alla presidente Cuzzupi, "per essere riuscita a definire un importante Protocollo di impegno bilaterale con un prestigioso organismo dello Stato, su questioni fondamentali come la sicurezza e l’assenza di discriminazioni nel mondo del lavoro".

Il presidente Mancuso si è anche congratulato con la presidente Cuzzupi "per l’impegno e la passione che sta dispiegando alla guida dell’Osservatorio. Uno strumento - ha sottolineato - che vuole contribuire alla realizzazione dei diritti sociali e al rispetto della dignità dei lavoratori e che la Regione ha istituito con legge (novembre 2022), per contrastare, oltre alle situazioni di mobbing segnalate, la grave piaga delle discriminazioni e per vigilare e monitorare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Piaga, quest’ultima, che incide sulla qualità stessa della democrazia e su cui non bisogna mai abbassare la guardia. Anzi, su cui mobilitare ogni attenzione possibile".

La presidente Cuzzupi si è detta "orgogliosa per avere siglato un documento, che è il primo del suo genere e che potrà fare da apripista alle altre Regioni, con l’Unar: l’Ufficio deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità".

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