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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Ciccarello

Tutto tace per il progetto di superamento della baraccopoli dell’ex Polveriera di Ciccarello

La denuncia dell'Osservatorio sul disagio abitativo: 17 famiglie sono state dislocate ma ad oggi altre 15 sono presenti nell'insediamento, in condizioni di emergenza sanitaria

Il  progetto di superamento della baraccopoli dell’ex Polveriera, avviato nel mese di aprile 2018 con il titolo "Dall'emergenza abitativa alla legalità percepibile",  è fermo dal mese di  settembre 2018. Diciasette famiglie sono state dislocate ma ad oggi altre quindici sono presenti nella baraccopoli, in condizioni di emergenza sanitaria.

"Il gruppo di lavoro comunale - si legge in una nota dell'Osservatorio sul disagio abitativo- impegnato nel progetto ha ottenuto dei buoni risultati ma ha deciso di fermarsi a metà dell’opera. Da ottobre 2018 è stata delegata la continuazione del progetto al nuovo dirigente comunale del settore ERP, Piccione. Purtroppo non è stato garantito al dirigente il sostegno necessrio, pur sapendo che avrebbe dovuto affrontare  i complessi problemi del settore alloggi popolari. Difatti non si è data continuità all’azione attuata lo scorso anno".

La vicenda

Nel mese di maggio scorso, tre delle quindici famiglie ancora nel ghetto, hanno ricevuto dal Comune l’offerta di un alloggio, ma l'assegnazione è stata respinta. Questo  rifiuto, del resto ingiustificato, non avrebbe dovuto bloccare le operazioni. Nei cinque mesi di effettiva attività  del progetto infatti, da aprile a settembre 2018, i rifiuti da parte delle famiglie sono stati  tutti superati con una costante opera di dialogo, realizzata in collaborazione con le associazioni. 

"È necessario ricordare,  inoltre, che  le baracche delle famiglie dislocate sono state demolite  dal Comune, lasciando sul posto, tra le baracche ancora abitate, tutti i rifiuti edili prodotti.  La  demolizione è avvenuta senza le dovute precauzioni  per una copertura in eternit di una baracca. Le lastre di eternit demolite con il mezzo meccanico sono state sotterrate sotto i rifiuti edili".

"La documentazione fotografica diffusa anche sui social, - spiegano dall'Osservatorio - che ha accompagnato ogni azione  di demolizione, riporta chiaramente il fatto. E' stata data informazione pubblica dell’avvenuta demolizione dell’amianto nel comunicato stampa del 27 novembre 2018, nella stessa data è stata effettuata una segnalazione ai Noe dei Carabinieri.  Il fatto è stato anche riferito dal signor Giacomo Marino, nell’incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza, tenutosi in Prefettura il  29 novembre 2018 sul progetto dell’ex Polveriera. Ma fino ad oggi  nessun provvedimento è stato adottato". 

"Il Comune avrebbe dovuto trattare la copertura in amianto come previsto dalla normativa vigente e con una ditta autorizzata. Non avendolo fatto è stata messa in pericolo la salute  delle  persone presenti nell’area sia stabilmente che temporaneamente. Sulle tonnellate di  rifiuti edili e amianto, abbandonate  dal Comune, ne sono stati conferiti altri, come, purtroppo, accade nel resto della città e con il passare dei mesi la discarica è aumentata di volume".

A questo punto la prima questione è quella della tutela della salute pubblica, per evitare che vengano effettuati altri danni, l'osservatorio ribadisce che "è necessario che la rimozione di questa enorme quantità di  rifiuti contenente amianto, avvenga attraverso  un’opera di bonifica regolata  dalla normativa vigente. Il Comune dovrà effettuare la bonifica con una ditta autorizzata e redigendo un dettagliato  piano di sicurezza,  secondo quanto previsto  dal Testo unico sulla sicurezza  (D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81 art 91 -Titolo IX, Capo III – Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto articoli da  246 a  265)". 
L’Osservatorio sul disagio abitativo ed un gruppo di famiglie dell’ex Polveriera  hanno presentato il 7 aprile scorso al Comune, tramite pec, "una richiesta di bonifica ed un accesso agli atti per richiedere il relativo piano di sicurezza.  Il 6 maggio è stato incontrato il R.U.P. del progetto comuanle Ex Polveriera, architetto Melchini che ha assicurato che in tempi brevi sarebbe stato redatto un piano di sicurezza seondo la normativa vigente".

Ma fino ad oggi, dopo più di 60 giorni dalla presentazione della richiesta, l’Osservatorio sul disagio abitativo non ha ricevuto il piano di sicurezza. La questione della sicurezza deve essere accompagnata dal riavvio del progetto di sistemazione abitativa in dislocazione dei 15 nuclei  rimasti nella baraccopoli. "Per questa azione, l'Osservatorio chiede che si ricostituisca un apposito gruppo di lavoro,  si riavvi il dialogo con le famiglie e  con le associazioni e vengano individuati tutti  gli alloggi necessari per portare a termine l’equa dislocazione abitativa".

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