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Il "fiuto" del Rov "Pluto" per scovare l'antica ancora nelle acque reggine | VIDEO

La campagna di ricerca sottomarina è appena iniziata e già ha regalato grandi soddisfazioni ai Carabinieri e agli archeologi del Mibact

E’ stato il “fiuto” del Rov “Pluto” a scovare, nei fondali dello Stretto antistanti il lungomare Falcomatà, l’antica ancora che rappresenta un pezzo della storia millenaria della città. Il drone subacqueo è stato aggiornato, in base alle esigenze operative richieste dal Mibact, dotandolo di strumentazione elettronica di ultima generazione quale il Side scan sonar e il sistema Gps di tracciamento del veicolo subacqueo. Dispone, inoltre di due sonar per ricerca e identificazione target, due videocamere ad alta definizione ed una standard.

Il ruolo dei carabinieri subacquei

Il “sottomarino a comando remoto” è guidato dalle mani esperte dei Carabinieri  del Nucleo Subacquei Messina (Motovedetta e Aliquota Subacquei) e dalla Sezione Addestramento del Centro Carabinieri Subacquei di Genova (operatori Rov e Side Scan Sonar) che, sotto il coordinamento del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno avviato la prima campagna di prospezioni subacquee dei fondali reggini, fino a trecento metri di profondità, on Side Scan Sonar, relativa verifica dei target di interesse mediante l’ausilio del Rov e nella successiva verifica visiva, alle profondità consentite, da parte dell’Aliquota Subacquei Messina e del Funzionario Archeologo subacqueo.

I responsabili

Le operazioni sono condotte sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo subacqueo, Alessandra Ghelli, e presenziate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza al Comando del Capitano Bartolo Taglietti.

Le istituzioni

Il segretariato regionale del Mibact per la Calabria, nella persona del direttore Salvatore Patamia, d’intesa con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, Fabrizio Sudano, delegato del direttore generale avocante, Federica Galloni, hanno ravvisato la necessità di potenziare le azioni a tutela della legalità dell’agire amministrativo, in materia di beni culturali sommersi, attraverso la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di danneggiamento e trafugamento del patrimonio culturale sommerso.

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