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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Gioia Tauro

Lavoro nero e prostituzione, sgominata rete di “caporali” nella Piana di Gioia Tauro

Operazione dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura di Palmi. In manette numerose persone. Il procuratore Sferlazza ha registrato "l'assenza delle scelte politiche contro fenomeno"

Sfruttavano i loro connazionali nei campi come braccianti agricoli e favorivano la prostituzione di donne africane. Con queste accuse una rete di “caporali” è finita al centro di un’operazione, condotta dai carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, che questa mattina ha portato all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di numerose persone.

Le immagini e i nomi

Gli inquirenti hanno sgominato una "banda", composta da cittadini extracomunitari di origine centrafricana, all’epoca dei fatti domiciliati presso la baraccopoli di San Ferdinando e nel Comune di Rosarno, che in concorso con i titolari di aziende agricole e cooperative che operano nel settore della raccolta e della vendita di agrumi nella Piana di Gioia Tauro, era dedita alle attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai danni di braccianti agricoli extracomunitari, e alla commissione di ulteriori reati come il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione di donne africane.

La dichiarazione del procuratore di Palmi

Il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza ha registrato "l'assenza di scelte politiche che dovrebbero risolvere e prevenire questi fenomeni assicurando a questa gente condizioni di vita dignitose che potrebbero esporli a minori pericoli".

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