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Lunedì, 29 Aprile 2024
La nota

Donna scomparsa a Reggio, la precisione del sindacato psicologi

La presidente Dominella Quagliata: "Incoraggiare le donne vittime di violenza alla denuncia e supportarle nell’intero iter di autonomia è senz’altro estremamente faticoso, ma non pericoloso"

In riferimento alla scomparsa di Tiziana Iaria, avvenuta ieri sera a Reggio Calabria, presidente del sindacato nazionale PLP Psicologi Liberi Professionisti,  precisa quanto segue: "Nell’esprimere gioia per il positivo epilogo della vicenda, appresa attraverso i media, che ieri ha preoccupato la comunità reggina, riguardante la signora Tiziana Iaria, cui auguriamo una pronta ripresa, corre l’obbligo morale di offrire qualche precisazione.

Alcune comunicazioni pubbliche attribuivano alla signora il titolo di psicologa, notizia non riscontrabile consultando l’Albo nazionale pubblico degli psicologi e delle psicologhe.

La signora Iaria non è psicologa. Ancora dai media è stata attribuita, alla signora, la responsabilità di un centro antiviolenza. Esiste, ed è consultabile online, un Albo regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio per donne vittime di violenza, in cui non vi è traccia del “centro” gestito dalla signora.

Infine, alcuni media hanno riportato le ipotesi mosse dal marito della signora Iaria, in merito alla sua scomparsa: “…lo credo un rapimento, ma non possiamo esserne certi. … Tiziana in questi anni, ha aiutato e sostenuto decine di donne vittime di violenza, nonostante le minacce di morte, non si è fermata, né impaurita continuando a sostenere tutti coloro che hanno subito violenza”.

Non entrando in merito alle legittime ipotesi di un marito preoccupato, è necessario precisare che incoraggiare le donne vittime di violenza alla denuncia e supportarle nell’intero iter di autonomia è senz’altro estremamente faticoso, ma non pericoloso, se non quanto possa esserlo qualunque lavoro/azione che intende contrastare l’agito di persone disoneste.

Approfittiamo dunque di questa triste vicenda per raccomandare alle cittadine e ai cittadini: prima di rivolgersi ad un/a professionista, verificare che lo/la stesso/a sia regolarmente iscritto a un albo professionale e segnalare ai relativi ordini professionali casi di abuso di professione;

in caso di vissuti di violenza, rivolgersi esclusivamente ai centri riconosciuti, preparati ad affrontare con professionalità tali situazioni; non temere di segnalare/denunciare situazioni di violenza subita o di accompagnare una donna in un percorso di autonomia. In questo ambito ciò che è da temere è esclusivamente che la paura o l’indifferenza possano alimentare la spirale di violenza, piaga della nostra società".

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