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Taglio del nastro per la Fare Ecoteca, casa della rete Non si jetta nenti

Domani l'inaugurazione della sede di via del Gelsomino, dove si svolgeranno tutte le attività dell'associazione con qualche novità

Riparazioni, riuso e zero sprechi è la specialità del gruppo Non si jetta nenti, e in questi giorni tanti piccoli lavori sono in corso in via del Gelsomino n. 12, dove domani, sabato 2 marzo, sarà inaugurata la Fare Ecoteca. Aprirà i battenti la prima vera casa fisica dell’associazione culturale, che diventa sede di tutte le attività portate avanti dalla community Non si jetta nenti, nata sui social durante la pandemia e diventata punto di riferimento cittadino delle buone pratiche legate alla riduzione dei rifiuti e il riutilizzo come strumento di economia circolare.

I locali sono stati messi in sesto grazie all'aiuto di amici e gruppi, oltre a donazioni di materiali, mobilio e oggetti, arrivate da tante persone. Rossana Melito, presidente di Fare Eco (che ha forma di associazione dal 2022), è felice ed emozionata per la partenza di questa nuova avventura. “La sede è piccolina – dice – ma ce la faremo bastare per tutti i nostri progetti, dal caffè delle riparazioni, a convegni, laboratori, workshop e punto di raccolta di indumenti e materiali. Inoltre farà da base per i rapporti con le altre associazioni, le istituzioni e gli enti”.

Tra le attività debutta a Reggio Calabria il servizio di stoviglioteca

Pochi metri quadrati pronti a riempirsi di idee, creatività e ovviamente gli oggetti da salvare, trasformare o condividere, che rappresentano il fulcro di Non si jetta nenti: sarà uno spazio cittadino a disposizione di tutti coloro che condividono questo spirito. Debutterà anche un’iniziativa inedita per Reggio, la stoviglioteca, servizio che permette di prendere in prestito gratuitamente stoviglie anche in materiale lavabile e riutilizzabile, per eventi di vario tipo. Già sperimentata in tante città italiane, in Calabria ne esisteva solo una a Catanzaro. “Avremo tante stoviglie – spiega Melito – alcune molto belle in ceramica. E’ un modo per ridurre l’uso della plastica usa e getta ma c’è chi ha scelto le stoviglioteche anche per il proprio matrimonio”.

L’apertura della Fare Ecoteca è un ulteriore progetto realizzato dopo il portale web nato per mettere in rete privati, associazioni ed enti che si occupano di sostenibilità, volontariato e mutuo aiuto. Con lo stesso obiettivo l’associazione ha promosso un protocollo per creare sinergie tra i soggetti interessati ai temi della salvaguardia ambientale, dell’economia circolare e del riuso, con il coordinamento di una cabina di regia centrale. “E’ un progetto che continua – sottolinea Rossana Melito – anche se non è facile e riscontriamo difficoltà a organizzare momenti di incontro tra le varie associazioni della città”.

Inaugurazione domani sera, poi nella nuova sede ripartono i caffé delle riparazioni

Domani dalle ore 18 in via del Gelsomino 12 gli amici di Non si jetta nenti invitano i reggini a festeggiare il taglio del nastro. Con un’avvertenza per gli ospiti del vernissage: “La sede e la strada sono piccole e la gente mormora, quindi organizzatevi se volete venire in auto perché i parcheggi scarseggiano, oppure ‘caminati a peri’ o ‘zziccate’ più persone in una sola auto, così risparmiate pure”. Saranno i benvenuti anche i rappresentanti delle istituzioni ma in abiti puramente civili, perché la Fare Ecoteca si apre senza nessun aiuto e saranno le socie a coprire le spese di affitto e utenze.

Ma forse qualche volta è meglio per i cittadini fare da soli, e ne sa qualcosa l’associazione Magnolia, ideatrice dei caffè delle riparazioni, che saranno i primi appuntamenti in calendario in via del Gelsomino, in programma il 7 e 14 marzo, di giovedì, dalle ore 18 alle 20. Magnolia, insieme a GaStretto, ebbe in gestione un bene confiscato alla 'ndrangheta ad Arangea, trasformandolo nel Laboratorio Radici, contenitore di arte, cultura e socialità. Un’attività decennale portata avanti nonostante lo stato fatiscente dell’immobile, al quale si è tentato di rimediare con piccoli interventi di minima agibilità (costati comunque migliaia di euro), mentre il Comune, proprietario della struttura, non vi ha provveduto. Nel 2020 la concessione è scaduta e non è stata rinnovata, senza mai rispondere a richieste formali e solleciti da parte delle associazioni, alle quali è però rimasta in eredità una maxi bolletta Tari. Adesso Magnolia e GaStretto hanno preso una dolorosa decisione, avviando la pratica per abbandonare ufficialmente il bene confiscato. 

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