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Cronaca

Incidente probatorio in ospedale per Maria Antonietta: "Lui sarà qui, ma io sono pronta"

E' la stessa donna ad annunciare con un video sul suo profilo Facebook che l'incidente probatorio, nel processo a carico di Ciro Russo, si terrà in ospedale

Oggi è il giorno dell’incidente probatorio nel processo a carico di Ciro Russo, ex marito di Maria Antonietta Rositani, la donna bruciata viva, nel marzo del 2019 proprio all’ingresso della scuola frequentata dai figli.

Incidente probatorio che, per ovvi motivi, si è tenuto presso il Policlinico di Bari dove è ricoverata da più di dieci mesi.

Ad annunciarlo è la stessa Maria Antonietta, tramite un video messaggio sulla sua pagina Facebook: "Oggi è un giorno importante per me, si terrà l’incidente probatorio, sono molto tranquilla, io dirò la verità e chi dice la verità non può che essere tranquilla”.

Ma farà fatica ad essere veramente tranquilla Maria Antonietta: “Lui, la persona”, così Maria Antonietta chiama il suo ex marito, che l’ha portata ad essere in un letto d’ospedale, "sarà presente”. Una notizia che la donna, che sta dimostrando una forza fuori dal comune, accoglie come una “conferma”.

La conferma che “lui è felice di quello che ha fatto, e che è sano di testa. Perché se non lo fosse non avrebbe fatto ciò che ha fatto”.

Lui, prosegue la Rositani, “è talmente fiero di sè, che verrà qui, pensando di spaventarmi. Ma io sarò forte”. Una forza, prosegue la donna, che le viene dalla fede e dal sapere che non è sola, “perché ci siete voi” rivolgendosi a tutte le perone che la seguono in questo suo percorso di rinascita.

“Se Dio ha voluto che lui fosse qui, ci sarà un motivo. Io sono pronta”. A darle sostegno, ci sarà anche il papà Carlo che, immaginando la presenza dell’uomo, non ha voluto lasciarla sola.  

In questa ennesima sfida che si trova ad affrontare, Maria Antonietta prova ad essere ottimista, pensando a tutto quello che ha passato, “anche questa passerà”.

E per non pensare alla “faccia fiera e da schiaffi con la quale so, lui, si presenterà qui, fiero di ciò che ha fatto, come quando mi picchiava, o come quando, si presentò in tribunale con l’atteggiamento tipico di quello che pensa di essere nel giusto”, Maria Antonietta, pensa al futuro.

Pensa alla terapia del dolore che ha da poco cominciato e pensa, a “quando potrò alzarmi e camminare e, uscire da questo ospedale che, anche se è diventato la mia casa, non vedo l’ora di lasciare per andare nella mia vera casa”.

Pensa agli affetti lasciati a Reggio, città che vuole rivedere “con tutte le buche che mi mancano”, pensa alla nonna che “sta male e vuole rivedermi, penso a mio figlio che accusa i primi cenni di cedimento, penso a mia figlia ed ai miei genitori che stanno facendo tanti sacrifici”.

Pensa a tutte queste cose Maria Antonietta e si prepara ad uno di quegli incontri che spera di non dover mai più fare. Perché spera e chiede, “che sia inflitta una pena severa e certa all’uomo che le ha fatto questo e che, temo, possa rifarlo nuovamente”.

Per questo, chiede alle istituzioni certezze e non parole, chiede che le vittime i casi di violenza, siano monitorati con più attenzione.  

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