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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Centro

Arriva Iustitia, il progetto per snellire i tempi della giustizia

Firmato questa mattina il protocollo tra università Mediterranea, Dante Alighieri e Corte d'appello. Grazie all'intelligenza artificiale si sopporterà l'attività del magistrato

Si chiama “Iustitia” ed è il progetto sperimentale che vuole ridurre il contenzioso e i tempi di definizione dei procedimenti,  attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, e, in particolare, dell’intelligenza artificiale, mira ad innalzare il livello di performance dell’apparato giudiziario, puntando sulla formazione e sulla ricerca.

Un progetto ambizioso e quanto mai necessario che è stato presentato questa mattina nell'aula Verde della Corte d'Appello e che vede la collaborazione dell’università Mediterranea e dell’Università per Stranieri Dante Alighieri, dopo la firma del protocollo d'intesa dal presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria Luciano De Gerardis e dai rettori delle due Università metropolitane, Marcello Zimbone e Antonino Zumbo, alla presenza del prof. Massimiliano Ferrara, Direttore del Dipartimento DIGIES, il Prof. Roberto Mavilia, Direttore del Centro di Ricerca MEDAIlics, ed Elena Luppino e Davide Lauro, Referenti Informatici Distrettuali e componenti dell’Ufficio Distrettuale per l’Innovazione (Udi). 

Progetto Iustitia 03-2

Soddisfatto il presidente della Corte d’Appello che evidenzia: “è un momento importante perché ci apriamo al mondo nell'ambito dell'informatica ad un progetto nuovo che concerne l'applicazione dell'intelligenza artificiale al mondo della giurisdizione. E' un progetto per il quale ringrazio le locali università che sono parte integrante ed essenziale sia nello studio che per gli uomini che lavoreranno a questo progetto, confermando ancora una volta il loro anche di servizio alla cittadinanza e alle istituzioni. Siamo molto contenti di poter presentare questo progetto al ministero della Giustizia per l'approvazione preventiva, al Consiglio superiore e agli altri organi nazionali perché ci sembra essere un progetto pilota. Non sappiamo dove riusciremo ad arrivare ma certamente ce la metteremo tutta”.

“Per raggiungere tale scopo, - spiega De Gerardis -  l’implementazione del progetto Iustitia, dopo aver ottenuto l’approvazione del Ministero della Giustizia, richiederà, in una prima fase, un percorso di allineamento delle conoscenze di key concepts quali Open Data e Big Data con applicazioni di tecniche di data science, text mining e di Intelligenza Artificiale (IA). Il Progetto Iustitia si pone pertanto i seguenti obiettivi: – superare le carenze relative alla struttura giudiziaria, applicando l’Intelligenza Artificiale per una maggiore efficienza dei tempi processuali e per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori della giustizia nel Mezzogiorno e, in particolare, nel distretto di Reggio Calabria; – riduzione dei tempi e dei costi legati alla gestione degli ingenti carichi di documenti cartacei; – creazione di soluzioni altamente tecnologiche a supporto del processo di valutazione delle situazioni legali; – coadiuvare, attraverso l’introduzione di moduli di Intelligenza Artificiale, il giudice nella fase decisionale: – utilizzare il Natura Language Processing (NLP) per definire forme strutturate di atti giudiziari al fine di ridurre i costi e la durata dei procedimenti”. 

Il Progetto Iustitia, dunque, si prefigge di raggiungere, in primis, i seguenti risultati: – riduzione del contenzioso civile e penale; – abbattimento della durata media dei processi civili e penali. Il raggiungimento di tali risultati e la definizione di best practices permetterà di incentivare gli investimenti e la creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo dell’economia, anche generando reddito, creando lavoro, invertendo il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne. In aggiunta, ci si attende da questo progetto i seguenti impatti: – attraverso l’utilizzo di algoritmi predittivi, la riduzione della domanda di giustizia; – rafforzamento della partnership; – acquisizione, per i soggetti coinvolti nei piani formativi, di competenze e ski//s relative alle nuove tecnologie, utilizzabili nella loro attività lavorativa. 

Lo dice chiaramente anche il rettore Antonino Zumbo della “Dante Alighieri”:  “è un progetto che guarda al futuro e contribuirà a snellire quelli che sono i tempi della giustizia e il lavoro del magistrato”.

“E' una altra occasione di collaborazione con le istituzioni, con la Corte d'appello, - aggiunge il rettore della Mediterranea Zimbone - e cade in un ambito che ha molto bisogno di impulso e rientra nelle strategie di sviluppo a breve del Paese, nel mondo della giustizia. La tecnologia, oggi, può dare un amano fin dove è necessario e può sveltire una serie di attività che sono propedeutiche alla decisione finale, mettere insieme le informazioni che ancora oggi viaggiano su carta e difficilmente su supporto digitale.

Siamo in un'era in cui si è deciso di digitalizzare, di semplificare ed ecco che l'università darà una mano di aiuto, sulla base delle conoscenze, per cercare di sviluppare questi sistemi, con il buon senso umano, che non deve mancare poiché è un ambito molto delicato.  Puntiamo a coinvolgere i giovani perché la realizzazione di un progetto è anche occasione di imparare e di mettersi alla prova. Partiamo anche dai nostri studenti e lo facciamo anche con i giovani laureati per “condire” il percorso formativo, che sembra non finire mai, con delle attività che aiutano a verificare se si ha ben compreso e se si è sulla strada giusta”.

“E' un progetto sperimentale – precisa il direttore Ferrara - e saranno coinvolte persone del territorio, di Reggio Calabria, che saranno impegnati in un progetto che sarà di grande impulso e rinnovamento per tutto il sistema giudiziale nazionale. Abbiamo già delle idee da sviluppare dal punto di vista dell'implementazione di modelli dell'intelligenza artificiale, già lo stiamo facendo con il Covid con dei grandi risultati. Questo rappresenta un nuovo campo in cui sperimentare nuove conoscenze e sono contento di abbracciare questa ulteriore sfida”.

Progetto Iustitia 01-2

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