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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Monasterace

Omicidio Pileggi, ucciso per una relazione con la figlia del boss: arrestato 41enne

La svolta arriva dopo quasi tre anni di indagini. Questa mattina l'uomo è stato arrestato dai carabinieri di Monasterace e Roccella Jonica e tradotto nel carcere di Reggio Calabria

Dopo tre anni di indagini, arriva la svolta nell'omicidio di Alfredo Pileggi, ucciso barbaramente a Monasterace nel febbraio del 2016.  Questa mattina i militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Roccella Jonica, coadiuvati dalla Stazione di Monasterace, hanno arrestato Cosimo Sorgiovanni, 41enne del posto, gravemente indiziato dell’omicidio di Alfredo Pileggi e di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta, facente capo alla famiglia Ruga.

L’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa da Domenico Armaleo, gip presso il Tribunale di Reggio di Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri.

I fatti

Nel pomeriggio dell’8 febbraio 2016, Pileggi veniva barbaramente ucciso con cinque colpi d’arma da fuoco calibro 45, che  lo attingevano al torace e all’addome, mentre si trovava, in sosta a bordo della propria Fiat Punto, in via Calabria, nei pressi della palestra che frequentava. Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo e dai sostituti procuratori Simona Ferraiuolo e Antonella Crisafulli, hanno consentito di raccogliere gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti di Cosimo Sorgiovanni.

Gli investigatori hanno setacciato e analizzato ogni elemento utile dalle dichiarazioni rilasciate dai familiari della vittima e da chi lo frequentava, eseguendo attività investigative classiche, tecniche e scientifiche da parte del Ris di Messina. Attività che hanno consentito anche di dimostrare la premeditazione del delitto. 

Il movente

Il movente dell’omicidio è da ricercare nella relazione extraconiugale che Pileggi avrebbe avuto con la figlia di un noto esponente della criminalità organizzata locale, tra i cui sodali emergerebbe lo stesso indagato che, come riscontrato dagli inquirenti sarebbe  un 'soldato' della storica famiglia di ‘ndrangheta Ruga, operante nella vallata dello Stilaro. Le indagini hanno portato inoltre a ulteriori conferme sulle motivazioni del cruento delitto, i carabinieri hanno scoperto che Pileggi nel maggio 2015 sarebbe stato avvicinato per chiarire la vicenda. 

La polvere da sparo sugli indumenti

"Il suggello alle ipotesi investigative - spiegano dal Comando provinciale -  è arrivato grazie alle analisi scientifiche che hanno riscontrato sull’indagato e sugli indumenti indossati la presenza di alcune particelle di polvere da sparo pienamente compatibili con i
bossoli sequestrati sulla scena del crimine".

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