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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cittanova

'Ndrangheta, sequestro beni della Dia ad affiliato delle cosche Raso-Gullace-Albanese

Il decreto è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale nei confronti di Francesco Gullace, coinvolto nel 2016 nell'operazione "Alchimia"

E' stata sequestrata a Cittanova una villetta a due piani a Francesco Gullace, 70 anni, attualmente detenuto, ritenuto dagli inquirenti appartenente alla cosca Raso-Gullace-Albanese. Il decreto è stato eseguito dalla Dia di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, ed emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, presieduta da Ornella Pastore.

Operazione Alchimia

All'uomo è stata applicata, nel marzo del 1995, la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni, perchè già condannato per detenzione illegale di armi ed associazione per delinquere. Nel 2016, è stato, invece, coinvolto nell’operazione "Alchemia" della Dia, conclusa con l’esecuzione di 42 misure cautelari, emesse nei suoi confronti e di altre persone affiliate e contigue alla ‘ndrangheta, indagate per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione ed intestazione fittizia di beni e società.

L'indagine 

L’indagine disvelò, spiegano dalla Direzione investigativa antimafia "il grande interesse della ‘ndrangheta nei riguardi di alcuni settori 'strategici', quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on-line, la lavorazione dei marmi, gli autotrasporti, nonché lo smaltimento e il trasporto di rifiuti speciali". In questo contesto giudiziario, Gullace, nel 2017, fu rinviato a giudizio perché ritenuto "un componente a pieno titolo della cosca Raso, Gullace, Albanese, in posizione subordinata rispetto al fratello Carmelo", e in stretti rapporti con gli altri esponenti della consorteria, tra cui appunto i fratelli Carmelo ed Elio, Girolamo Raso e Jimmy Giovinazzo, e con i figli del fratellastro Giuseppe Raso (alias 'l’avvocaticchio'), capo storico della cosca.

Il sequestro

Alla luce delle indagini, il Tribunale di Reggio Calabria, giudicandolo "socialmente pericoloso" ed evidenziando, con riferimento al periodo 1993/2016, la notevole sproporzione tra i redditi percepiti e gli investimenti effettuati, ha emesso il provvedimento di sequestro, che ha riguardato una villetta a due piani, dell’estensione complessiva di circa 280 metri quadri (sita in località Zomaro di Cittanova), e numerosi rapporti finanziari in corso di quantificazione.

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