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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Opere d'arte rubate e vendute in Francia: in manette due antiquari

Sono ritenuti responsabili di ricettazione di un dipinto del Seicento, rubato il 19 luglio 2016, ad un antiquario bolognese. I due arresti rientrano nell'ambito dell'operazione Antiques

Due antiquari sono finiti in manette nell'ambito dell'operazione "Antiques", coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Giovanni Calamita e Alessandro Moffa, che il 26 luglio scorso aveva scoperto un traffico di opere d'arte, rubate in Italia e rivendute all'estero. 

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza con i colleghi dell'Arma del territorio,  hanno posto agli arresti domiciliari, su provvedimento emesso dal gip del Tribunale ordinario reggino, due antiquari, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di ricettazione di un dipinto del Seicento, rubato il 19 luglio 2016 ad un antiquario bolognese.

I dettagli

Nell’ambito dell’attività investigativa, il 26 luglio di quest’anno cinque persone erano finite ai domiciliari, e furono eseguite 20 perquisizioni a carico di altrettanti indagati (due dei quali sono gli arrestati di oggi) ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte, quali dipinti, sculture in bronzo e marmo e oggetti chiesastici provento di furto in territorio nazionale e della loro esportazione illecita, per la successiva commercializzazione in ambito internazionale.

Le indagini, avviate nel novembre del 2015 dopo un controllo ad un esercizio commerciale d’antiquariato di Reggio Calabria e supportate anche da attività tecniche e di riscontro mediante l’utilizzo della banca dati dei beni culturali, illecitamente sottratti, gestita dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale, hanno consentito di acquisire numerosi elementi investigativi di colpevolezza nei confronti dei componenti di un pericoloso sodalizio criminale, con base a Napoli e provincia e con ramificazioni nel bresciano, dedito alla ricettazione di beni antiquariali, trafugati sul territorio nazionale e commercializzati anche tramite antiquari calabresi compiacenti, nelle fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier. 

Diverse opere rubate, alcune di rilevante importanza e un ingente quantitativo di oggetti d’antiquariato esportati in territorio francese, senza la prescritta autorizzazione del Mibact., vennero recuperate e sequestrate dagli uomini dell'Arma. Tra queste il dipinto, oggetto della ricettazione, che ha consentito l’emissione delle due misure cautelari in relazione, come motiva il gip, "all’attualità e alla concretezza del pericolo di reiterazione del reato".

Tra i beni di rilevanza storico artistica, rubati in abitazioni private, emerge per importanza, un dipinto, olio su tela, del ‘700, raffigurante la "Madonna con Bambino", di Scuola Napoletana, trafugato nel 2014, da un palazzo nobiliare di Arcevia, in provincia di Ancona. Al valico di Ventimiglia, al confine con la Francia, i carabinieri sequestrarono centinaia di beni antiquariali, elementi di arredo antico e di pregio, quali sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati trasportati su furgoni presi a noleggio dagli appartenenti al sodalizio criminale. Il valore economico di tutti i beni finora sequestrati è stato stimato in circa 1,5 milioni di euro.

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