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Cronaca

Creazzo e la moglie nei carabinieri: "All'inizio Rambo e lei non pareggiavano"

Ivana Fava: ufficiale dell'Arma e figlia di un militare ucciso dalla 'ndrangheta per il marito aveva cambiato idea nel tempo per un metodo investigativo che l'uomo giudicava "mafioso", lei si dice allibita: "Se mio marito è colpevole starò dalla parte dello Stato"

La spasmodica ricerca di consenso elettorale di Antonino Creazzo ha finito per adombrare la figura della moglie Ivana Fava: tenente dell’Arma in forze alla Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria e figlia di Antonino Fava, il militare ucciso a Scilla, insieme al collega Garofalo, per mano mafiosa. 

Il nome nelle carte dell’inchiesta

Il nome dell’ufficiale dei carabinieri, pur non coinvolta dalle indagini, finisce spesso per risuonare nelle carte dell’inchiesta “Eyphemos”: l’operazione condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia reggina, che ha assestato un duro colpo alla cosca Alvaro di Sinopoli e disvelato gli interessi dei boss alle vicende della politica calabrese e non solo.

Il profilo tracciato dal marito

Della moglie Antonino Creazzo, non sapendo di essere intercettato, traccia un profilo controverso parlando con Domenico Laurendi: l’uomo della cosca che per gli inquirenti era indicato, fra le altre cose, ai rapporti con la massoneria deviata. 

“Rambo e lei non pareggiavano”

“Allora... c'era... c'era... mia moglie... (ndr: FAVA Ivana. Tenente dei Carabinieri) - si legge nei brogliacci delle intercettazioni - che ha fatto, tipo, sicuramente la sua parte, però è motivata tipo che "manch'icani" Rambo e lei non pareggiavano! Ora che ha capito come funziona... fa... quando mi diceva delle sue indagini…”.

Il cambio di mentalità

Per gli investigatori le parole di Antonino Creazzo erano la conferma che qualcosa era cambiato nell’atteggiamento della donna, ritratta in un selfie anche al fianco di Domenico Alvaro, una donna, un militare  “che all'inizio della sua carriera come militare era molto motivata salvo poi cambiare atteggiamento nei confronti del lavoro quando si era resa conto che il sistema investigativo non era efficiente e che gli riferiva dettagli delle indagini che conduceva”. 

“E’ il metodo che è mafioso”

“E’ il metodo!- spiega Antonino Creazzo al suo interlocutore - Perché poi a me che cosa dà fastidio Mimmo? Che il metodo è quello mafioso! Il metodo che utilizzano loro è quello, punto”.

Ivana Fava: “Sono allibita”

Il tenente Ivana Fava, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, si è detta “allibita, spiazzata e sconcertata” per quanto emerso dall’inchiesta che vede coinvolti il marito ed il cognato Domenico Creazzo: il neo eletto consigliere regionale di Fratelli d’Italia che è finito ai domiciliari dall’alba di martedì scorso.

“Starò dalla parte dello Stato”

“Adesso - ha detto Ivana Fava a Carlo Macrì e Giovanni Bianconi - devo rimanere lucida per capire se mio marito è innocente, e quindi va tirato fuori dal carcere, o se ha delle responsabilità. Perché se risulterà colpevole io, figlia di un servitore dello Stato ucciso dalla ‘ndrangheta, resterò dalla parte dello Stato”.

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