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Cronaca

'Ndrangheta, mega operazione dei carabinieri: tra i 334 arresti anche il boss De Stefano

L'inchiesta "Rinascita-Scott" ha disarticolato tutte le cosche del Vibonese in Italia e all'estero. Scoperti scambi di favori criminali con le cosce De Stefano di Reggio e Piromalli di Gioia Tauro

Spicca anche Orazio De Stefano, boss della potente cosca di Reggio Calabria, tra le persone arrestate nella mega operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Vibo Valentia contro la 'ndrangheta. "Rinascita-Scott", coordinata dal gip di Catanzaro sulla base di un'indagine della Dda, ha portato in carcere 260 persone, 70 ai domiciliari e 4 al divieto di dimora, e al sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 15 milioni di euro. 

Complessivamente sono 416 gli indagati dell'inchiesta, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. I provvedimenti prendono le mosse da un'articolata attività investigativa, condotta dal raggruppamento e dal comando provinciale di Vibo Valentia in direzione del contesto 'ndranghetistico vibonese, con il coordinamento della Dda catanzarese.

Le indagini avrebbero consentito di ricostruire con completezza gli assetti di tutte le strutture di 'ndrangheta dell'area vibonese e fornito un'ulteriore conferma dell'unitarietà dell'organizzazione criminale, al cui interno le strutture territoriali godono di un'ampia autonomia operativa, seppur nella comunanza delle regole e nel riconoscimento dell'autorità del Crimine di Polsi.

A capo della struttura si sono alternati, negli anni, esponenti della cosca "Mancuso", quali Giuseppe Mancuso, Pantaleone Mancuso, e, da ultimo, Luigi Mancuso, che ha governato gli assetti mafiosi della provincia, riuscendo anche a ricomporre le fibrillazioni registrate negli anni tra le varie consorterie. Oltre al ruolo di polo di riferimento dell'ampia rete delle strutture 'ndranghetiste vibonesi, è chiaramente emersa anche la rilevanza della cosca Mancuso a livello extraprovinciale, dimostrata sia dagli attuali e strutturati rapporti, finalizzati al mutuo soccorso ed allo scambio di favori criminali, instaurati, tra gli altri, con i De Stefano di Reggio Calabria e i Piromalli di Gioia Tauro, sia dai rapporti intrattenuti con esponenti di cosa nostra, risalenti all'epoca pre-stragista.

Le dichiarazioni del procuratore Gratteri

"E' la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo". Il commento rilasciato dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sintetizza l'operazione che ha portato a 334 arresti tra i quali politici, avvocati, commercialisti e massoni. "Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo - ha ribadito - ma ha interessato tutte le regioni d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell'ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. E' stato un grande lavoro di squadra".

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