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Sabato, 27 Aprile 2024
La presentazione

"Orientamento al futuro": risorsa preziosa per la crescita dei giovani della periferia sud

Alleanza strategica tra partner del sociale e delle istituzioni per sostenere gli adolescenti che vivono in condizioni di povertà economica ed educativa

"Chi opera con i ragazzi lo sa bene: uno dei momenti più delicati delle loro vite è il passaggio tra le medie e le superiori, quando nascono le crisi, si accentuano le fragilità e si aggravano problematiche già esistenti. Se poi cresci in un quartiere degradato, con una famiglia che fatica a seguirti e la criminalità che ti ronza attorno, allora le conseguenze possono essere devastanti".

E' quanto spiega in una nota la cooperativa sociale Res Omnia, capofila del progetto "Orientamento al Futuro", finanziato dall’Unione Europea, sostenuto dall’Agenzia per la Coesione Territoriale e presentato a Palazzo San Giorgio.

Una vera e propria alleanza tra terzo settore, amministrazione comunale, scuola, mondo sportivo e della formazione, giustizia minorile e dipartimento penitenziario per contrastare la povertà educativa aiutando gli adolescenti a trovare una loro dimensione sociale, attraverso il potenziamento dell’apprendimento e una maggiore conoscenza di sé stessi.

Al fianco della cooperativa, giovani professionisti con un amore speciale per la propria terra e le sue tante fragilità, dai minori, agli anziani, i migranti e le periferie. I partner sono: la cooperativa sociale Minotauro, il Comune di Reggio Calabria, il Centro comunitario Agape, l’Istituto Panella-Vallauri, il Centro sportivo italiano, l’Ufficio distrettuale per l’esecuzione penale esterna, l’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni ed il Coordinamento
nazionale comunità di accoglienza.

Sapientemente collegati da Monica Tripodi, coordinatrice di "Orientamento al futuro", gli interventi dei relatori hanno presentato le azioni rivolte a circa 300 ragazzi, con 130 di loro direttamente coinvolti nell’arco di due anni, nei quartieri a sud di Reggio Calabria, che saranno attraversati da un grande fermento grazie anche alle numerose attività sportive pianificate e agli interventi di risanamento di spazi pubblici per mano dei giovani e delle loro famiglie.

"Il progetto è una risorsa preziosa che va ad arricchire i servizi già presenti sul territorio - ha spiegato Fiorenza De Caria, pedagogista della Res Omnia, in rappresentanza della presidente Fortunata Denisi - e si concentra in aree caratterizzate da una forte dispersione scolastica, devianza giovanile e nuclei familiari disagiati.

Vincenzo Sulla, assistente sociale del Polo territoriale 3, ha ricordato come gli interventi, per risultare efficaci, guardino non solo al ragazzo ma anche alla famiglia di provenienza. Ed è poi stata Cristina Ciccone, responsabile Area minori e famiglie della Res Omnia, ad aggiungere il valore del Peco, il Patto educativo di comunità che partirà dall’Istituto Panella-Vallauri e coinvolgerà sempre più attori in un progetto di sostegno dei ragazzi, che non dovrà certo concludersi in un biennio, ma restare attivo e fare da modello e motore per altri interventi.

Orientamento al futuro – è stato il suo ragionamento – non è certo il mero esito di un bando europeo, ma il frutto di un processo iniziato molti anni fa da una rete di partner che, come sentinelle nelle periferie e tra i ragazzi, hanno rilevato i bisogni e, al momento buono, hanno saputo captare le risorse economiche offerte dalla Comunità europea ed il sostegno dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

"Ancora da noi arrivano ragazzi analfabeti, hanno la licenza elementare ma non sanno leggere e scrivere" ha raccontato Rosamaria Morbegno, direttore dell’Ufficio di servizio sociale per i minorenni e della Comunità ministeriale di Reggio Calabria, spiegando poi come la sua struttura collaborerà per evitare che, dal disagio, i ragazzi passino alla devianza e poi alla delinquenza.

Le 3 D, così le chiama, che nella sua Comunità si combattono con un attento lavoro rieducativo, con laboratori artigianali, la coltivazione dell’orto, la musica, la fotografia e ogni altro progetto che trasferisca passioni e consapevolezza ai giovani che incorrono nella giustizia minorile. Lo stesso spirito alimenta la collaborazione con il Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza, rappresentato in conferenza stampa da Paolo Tartaglione, e l’Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna, che farà entrare nel progetto i figli dei detenuti, per un’ulteriore e preziosa opera di prevenzione e cura.

"Non ci si incontra per caso", ha esordito Teresa Marino, dirigente scolastico del Panella- Vallauri, una scuola allenata "a porgere grande attenzione ai ragazzi e ad offrire un progetto formativo orientato antropologicamente". Una scuola che già usa un protocollo per individuare il disagio e coinvolgere i genitori, ma che adesso potrà avvalersi del prezioso apporto di altre professionalità per un lavoro più evoluto e profondo, che punterà anche a rafforzare le competenze digitali di docenti e studenti creando, con la tecnica dello storytelling, un "Podcast Zeta”, il "Blog fuoriclasse Challenge" e "Pillole di e-learning".

Cuore del progetto sono, però, la "Stanza delle emozioni" presso l’Istituto Vallauri, per attività di educazione affettiva ed emozionale con alunni e docenti e la nascita di un Consultorio per il supporto psicologico ai ragazzi e il sostegno alla genitorialità, sollecitato dall’impegno sociale del Centro comunitario Agape, che offrirà un ambiente della sua sede al consultorio. Una sede che fu, è bello ricordarlo, la casa di don Italo Calabrò, l’amatissimo prete-educatore dal motto "Nessuno escluso mai".

E qui entra in gioco la cooperativa Minotauro, un’eccellenza nazionale nel trattamento delle crisi dell’adolescenza, con attività di ricerca-formazione e consultazione-psicoterapia. Arrivata direttamente da Milano, la vicepresidente Anna Arcari ha rimarcato come l’alleanza tra gli adulti può dare forza e sostegno alla crescita dei giovani, soprattutto in questo momento in cui vacilla la loro speranza nel futuro.

"Saranno gli esperti del Minotauro - conclude la nota - a trasmettere alle psicologhe dell’Agape e della cooperativa Res Omnia il loro collaudato metodo, basato su un’equipe di professionisti con una diversa figura che andrà ad ascoltare il ragazzo e i suoi genitori, in modo da avere una visione plurale delle problematiche. La formazione degli operatori e dei docenti è, appunto, il primo passo di questo grande cantiere sociale appena avviato, che vuole costruire relazioni importanti ed accompagnare i ragazzi nella fase più delicata ed importante della loro vita".

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