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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Locri

Percorsi Covid e tamponi, i dubbi e le proposte del comitato civico "Difendiamo l'ospedale"

Non si spengono i riflettori sul nosocomio locrese, molte perplessità si sono appuntate sui canali di separazione dei pazienti, avanzata la proposta di utilizzare il laboratorio di microbiologia per i controlli

“Abbiamo, quindi, il problema di prestare massima attenzione alla separazione dei percorsi dei pazienti che arrivano al Pronto soccorso dell’ospedale di Locri”. Ad affermarlo in una nota è il comitato “Difendiamo l’Ospedale” di Locri, che ha manifestato più di una perplessità sul percorso Covid.

Le divergenze riscontrate

Secondo i membri del comitato civico locrese ci sarebbero divergenze tra quanto raccontato dal direttore sanitario e quanto dichiarato dal consigliere regionale Raffaele Sainato. “Il percorso accompagnato dalla spiegazione del direttore sanitario è diretto a pazienti sospetti covid, mentre il percorso cosi come spiegato dal consigliere regionale sembra diretto non a pazienti covid, bensi a tutti i pazienti che arrivano al pronto soccorso e devono essere poi successivamente ricoverati nei reparti di competenza".

Comunicazione confusa

"La confusione di comunicazione - continua la nota - non certo aiuta in questo momento di emergenza ma solo aggrava la situazione non chiarendo come il personale sanitario sia tenuto a procedere. Invitiamo a una maggiore chiarezza ed a procedere nell’immediatezza all’adeguamento delle stanze predisposte per un eventuale accoglienza che da quanto emerge versano ancora allo stato iniziale”.

Chieste informazioni a chi di competenza

Il comitato civico, nei giorni scorsi, ha chiesto dunque alle istituzioni competenti informazioni sul percorso del paziente sospetto Covid che arriva all’Ospedale di Locri, “convinti che la predisposizione di una chiara procedura operativa, su un aspetto così rilevante, sia di fondamentale importanza per dare tranquillità e sicurezza anche ai cittadini. Siamo consapevoli e profondamente rispettosi delle difficoltà in cui si sta operando, a tutti i livelli, ma riteniamo anche che le valutazioni, i suggerimenti e le proposte, che tengono conto del punto di vista dei cittadini, possono essere di aiuto a chi deve fare scelte e prendere decisioni”.

Dubbi sui tamponi

Un altro aspetto che al momento preoccupa riguarda i tamponi e, in particolare, i lunghi tempi di attesa necessari per avere la risposta, data l’attuale centralizzazione nei laboratori di riferimento a Reggio Calabria ed il notevole carico di lavoro. Oltre al laboratorio di microbiologia e virologia del Grande Ospedale Metropolitano, di recente, l’Asp di Reggio Calabria ha provveduto all’autorizzazione di un secondo laboratorio presso il Polo sanitario territoriale di Reggio Nord. 

Si attivi il laboratorio di microbiologia locrese

“Su questo punto – sostiene il comitato – la circolare del Ministero della salute prevede che possono essere individuati laboratori aggiuntivi. Gli attuali test rapidi validati, completamente automatizzati, consentono, dal momento in cui viene prelevato il campione con un tampone rinofaringeo, di ottenere il risultato in meno di un’ora. Considerato che l’utilizzo di questi test sarà ampliata, oltre che a scopo diagnostico anche per necessità di tipo epidemiologico, ci sembra che esistono le condizioni per un coinvolgimento diretto del laboratorio di microbiologia del nostro ospedale. I tempi necessari per l’iter procedurale di autorizzazione, come ha già fatto l’Asp di Reggio Calabria per il laboratorio territoriale di via Willermin, possono essere brevi, considerato lo stato di emergenza. Con l’impegno di tutti possiamo farcela”.

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