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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Locri / Contrada Verga, 3

Ospedale di Locri, l'analisi Cisl: "Si discute sempre degli effetti senza aggredire le cause"

Il sindacato ha partecipato ad un incontro per risolvere la problematica legata alla chiusura del reparto di ortopedia, insieme al sindaco, il prefetto e i rappresentanti Asp

L'ospedale di Locri vive un periodo non facile, soprattutto in relazione al reparto di ortopedia, inaccessibile perchè non adeguato agli interventi richiesti dai Nas dei carabinieri. L'adiacente sala operatoria chirurgica può, infatti, supportare qualche intervento ortopedico ma non può garantire il pieno regine. Proprio nella struttura ha avuto luogo un incontro estremamente importante per cercare una soluzione al problema, a cui ha preso parte la Cisl, il prefetto Massimo Mariani, il sindaco Giovanni Calabrese, la struttura commissariale dell'Asp di Reggio e il referente per Locri Sergio Raimondo.

L'analisi della vicenda ha lasciato spazio ad una serie di strade percorribili dettate dalla Cisl, la quale ha consigliato di portare avanti i lavori di adeguamento attualmente in fase di stallo. Il sindacato ha, poi, sottolineato "la problematica della mancata attivazione dell’Atto Aziendale e del Dipartimento che dovrebbe includere e far funzionare il contesto ortopedico aziendale, garantendo l’interscambio tra sedi ed ogni sorta di immediato intervento e compensazione in modo snello e funzionale, anche questa condizione non è stata ne intesa e ne considerata", come si legge nel comunicato Cisl successivo alla riunione.

Rubino Giuseppe - segretario Cisl-2"E’ veramente triste - afferma il segretario generale aggiunto Cisl Fp Giuseppe Rubino (nella foto) - considerare che non si interviene sulle vere problematiche e si discute sempre degli effetti senza aggredire le cause, se oggi non ci sono ortopedici nell’Ospedale di Locri, ciò non è la causa della chiusura del reparto ma l’effetto dovuto alla cattiva gestione, da molto tempo voluta e mai affrontata. La Cisl ha ampiamente dimostrato che il buon funzionamento dell’ortopedia è strettamente legato ai servizi di diagnostica strumentale ed in particolare alla Radiologia, bisogna quindi considerare che la Radiologia di Locri è spesso sprovvista di personale medico e di conseguenza impossibilitata ad effettuare Tac con mezzo di contrasto, e si deve mettere in  conto che a Polistena la Tac non funziona. Il reparto di fatto è chiuso da tempo per l’attività ordinaria di ricovero,  funziona a regime di ambulatoriale esterna e consulenza interna per il pronto soccorso e qualche reparto. L’ostinata miopia di considerare solo il problema dell’ortopedia, che c’è ed è insopportabile, senza cogliere le cause del fallimento, è la conseguenza di continui ed inutili interventi, di false riaperture che durano pochissimo, di mirate tecniche di denigrazione e impoverimento di tutto l’Ospedale di Locri a danno di tutti gli operatori del comparto, della dirigenza e soprattutto dei cittadini che rischiano la vita."

"La condizione dell’Ospedale è preoccupante - denuncia la Cisl - già all’ingresso al pronto soccorso dove su ventisei sedie, ben quattordici sono rotte e nessuno si preoccupa di chi rimane in piedi.  Gli ambienti delle sale per i codici gialli e verdi non sono adeguatamente climatizzati con enorme sacrificio, più volte lamentato da parte del Personale ivi operante e con intuibili conseguenze sull’assistenza, le stampanti sono spesso mal funzionanti, mancano i toner per stampare i referti. Mancano medici, infermieri ed oss in tutti i reparti, il personale deve effettuare straordinario, prestazioni aggiuntive, raddoppio dei turni, non esistono quasi i Primari, gli incarichi provvisori di facente funzione sono scaduti, mancano i coordinatori, gli impiegati per il Cup, oltre a quelli per il semplice pagamento del ticket che è rimasto chiuso per parecchi giorni. Manca una programmazione Territoriale che preservi l’Ospedale dagli accessi impropri, nella Struttura si riversano centinaia di Persone per i prelievi ematici esterni, il protocollo generale invia ancora la documentazione a Reggio Calabria attraverso gli automezzi."

Il discorso della Cisl apre a questioni più ampie prendendo in considerazione l'intero contesto dell'Ospedale di Locri, rilevando come "ci si preoccupa, giustamente, di un reparto che non deve chiudere, vengono spiegate 'forze' aziendali, militari, civili e la conclusione è la delibera 462 del 10/09/2019 che recita: 'al fine di poter attuare la suddetta rimodulazione si dovrà procedere al blocco temporaneo dei ricoveri presso la Soc di ortopedia dell’Ospedale di Locri, ed alla progressiva dimissione dei Pazienti in atto Degenti'. La delibera numero 462 non parla di interventi di adeguamento, ripristino, messa a norma e non ci si meraviglia se questi limiti interverranno nel futuro perché ignorati o forse mantenuti, di certo l’Ortopedia di Locri soffre da anni, soffre sempre di più e tutto quello che si è fatto finora è risultato inefficace. Parlare solo di un reparto -  conclude il segretario Rubino - è un gravissimo errore, come è un errore parlare dell’Ospedale di Locri e non della crisi della rete ospedaliera aziendale, è grave cercare di far risolvere i problemi a chi li ha finora  causati, è ancora più grave non accorgersene."

Articolo modificato alle 16.54 del 14 settembre 2019

Facendo seguito alle precisazioni inviate con precedente nota, il segretario generale aggiunto Giuseppe Rubino  riprende "il concetto che il problema non si può arginare nel perimetro di un reparto come l'Ortopedia di Locri e nemmeno in tutto il Presidio Ospedaliero ma va contestualizzato nel rapporto con gli altri dipartimenti, in particolare col dipartimento dei servizi che ha le radiologie quasi ferme per problemi di Personale, di apparecchiature vetuste, mal funzionanti o addirittura non funzionanti e col dipartimento dell'emergenza urgenza dove, nella Centrale operativa sono usciti sette Operatori di centrale e ne sono entrati solo quattro, su una dotazione organica già ridottissima e incompatibile con il vero fabbisogno del servizio.

Di questi operatori che sono venuti meno per diversi motivi, alcuni comunque sono stati trasferiti, probabilmente senza tenere conto delle ricadute ma il resto del "tessuto" del 118 non brilla per organizzazione, per dotazione organica e per parco ambulanze. La delibera 462 del 10/09/2019, nell?allegato che ne è parte integrante così recita: "Pertanto dovrà essere impartita una precisa e adeguata direttiva alla Centrale operativa del Servizio emergenza urgenza del 118 affinché tali tipologie di pazienti siano indirizzati prioritariamente al Pronto Soccorso di Polistena".

Se si considera che poi lo stesso documento riporta testualmente: "Si ribadisce per come è avvenuto per il passato, lo svolgimento delle consulenze nelle ore notturne e diurni festivi, dovranno essere garantite dal Presidio Ospedaliero di Polistena", è del tutto evidente il sovraccarico del 118 che già faceva i conti con le proprie criticità ed è chiara l'approvazione di superlavoro per l'emergenza urgenza col rischio di scopertura del territorio in caso di gravi incidenti, per come si legge nella Delibera 462 del 10/09/2019 che al punto 3 recita:

"Di notificare, a tutti gli operatori coinvolti ed ai dirigenti medici interessati, il presente provvedimento al fine di un'efficace comunicazione e di una assunzione di responsabilità da parte di tutti i servizi interessati, con particolare riferimento al SUEM 118, alle SOC di Pronto Soccorso e le SOC dei P.O. di Locri e Polistena". La Cisl Fp rimane in attesa di capire cosa si è fatto di concreto per l'Ortopedia del P.O. di Locri, visto che l'offerta nei confronti dell'utenza è rimasta quella garantita a singhiozzo da anni e continua a poggiare su altri servizi con evidenti problematiche, anch'esse irrisolte e oggi aggravate".

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