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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le attività / Gioia Tauro

Stagione venatoria nella Piana, controllati oltre 150 cacciatori: due denunce

I carabinieri hanno effettuato sul territorio una serie di pattugliamenti e perlustrazioni nelle aree di caccia. Sequestrati 34 fucili di vario tipo e calibro e più di mille munizioni

L’apertura della stagione venatoria è stata affiancata dalla ripresa dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione degli illeciti venatori, messi in campo dai carabinieri del gruppo di Gioia Tauro, insieme ai Cacciatori dello squadrone eliportato Calabria e i militari del nucleo forestale di Cittanova.

Il reparto di nuova istituzione rappresenta un ulteriore tassello al processo di assorbimento del corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri, avviato dall'1 gennaio del 2017. In particolare, le stazioni carabinieri forestali hanno assunto la denominazione di nuclei carabinieri forestale per valorizzare il carattere di "specialità" delle attività attribuite alla componente forestale.

I controlli sul territorio della Piana

I militari dell’Arma del comando provinciale di Reggio Calabria hanno pianificato una serie di pattugliamenti e perlustrazioni nelle aree di caccia e in quelle porzioni di territorio, contraddistinte da un elevato valore naturalistico, come le aree protette, controllando oltre 150 cacciatori.

Il focus principale è stato per le licenze di porto d’armi, il munizionamento in possesso dei cacciatori, il numero dei capi abbattuti e la loro corretta annotazione sul tesserino venatorio regionale. Inoltre, durante i controlli, i militari hanno eseguito anche verifiche sul benessere animale in relazione ai cani impiegati nelle battute di caccia.

Il bilancio delle attività

Il bilancio dei primi controlli, fanno sapere dal comando provinciale "sostanzialmente positivo dal punto di vista del rispetto delle normative", ha portato alla denuncia di soli due uomini.

Il primo è stato sorpreso dai carabinieri della stazione di Molochio a detenere illegalmente munizioni da caccia, nascoste all’interno di un casolare di sua proprietà.  Inoltre, la successiva perquisizione delle campagne riconducibili alla persona denunciata, eseguita dai Cacciatori di Calabria, ha permesso  "di constatare che l’uomo aveva disseminato il terreno di trappole per animali selvatici e reti per uccellagione abusiva. In una di queste, i carabinieri hanno trovato un ghiro, animale di specie protetta, che è stato immediatamente liberato".

Il secondo uomo, invece, è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Polistena ad allevare illegalmente due cinghiali che aveva precedentemente catturato. Gli animali, che appartengono a una specie di cui è severamente vietato l’allevamento per ragioni di salute pubblica, anche connesse all’attuale emergenza da peste suina africana, sono stati sequestrati per i controlli di competenza del settore sanità veterinaria dell’Asp di Reggio Calabria, così come la struttura illecitamente realizzata per contenere i due suini.

In entrambi i casi, "i procedimenti sono attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità degli indagati, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. I carabinieri non escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte a indagini".

Infine, i carabinieri della compagnia di Taurianova hanno proceduto a ritirare cautelativamente le armi e munizioni di 7 detentori di licenza, per difetto del titolo di polizia e/o sopravvenuta mancanza dei requisiti. In totale, sono stati sequestrati 34 fucili di vario tipo e calibro e più di mille munizioni di vario calibro.

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