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Sabato, 27 Aprile 2024
L'andamento del cantiere archeologico / Centro / Piazza Garibaldi

Piazza Garibaldi, torna alla luce il podium romano che adesso sarà rivelato interamente

Lo scavo procede a pieno ritmo e già la prossima settimana si attendono i primi significativi risultati scientifici da parte degli archeologi

C'è curiosità attorno allo scavo archeologico di piazza Garibaldi, che da qualche giorno ha iniziato a portare alla luce la costruzione di età romana affiorata dal sottosuolo sette anni fa. I passanti occhieggiano dalla finestra lasciata aperta nella recinzione del cantiere e i residenti si affacciano a guardare dai balconi delle abitazioni ma il loro attenzione non disturba i tecnici impegnati nei rilievi, anzi la Soprindentenza, responsabile degli scavi, accoglie positivamente l'interesse già preventivato attorno ai lavori, finalizzati a creare in città un nuovo, importante sito storico-culturale.

Come fanno sapere gli archeologi che stanno operando nell'area, al momento si prevede di scavare fino a una profondità massima di tre metri, ma l'andamento dei lavori dipenderà anche dalle dimensioni della struttura, un antico podium, rinvenuto nel 2016 solo parzialmente, nella sua base, e che dunque potrebbe avere nella sua completezza una misura rilevante. L'obiettivo dei lavori è infatti quello di riportarla interamente alla luce e dopo i primi interventi, nella zona sono già visibili i resti del tessuto posizionato sulla costruzione per ricoprirla, come di concerto con la Soprintendenza dell'epoca, quando la piazza, nel 2018, fu richiusa.

Lavori a pieno ritmo, ecco le prime previsioni dello scavo archeologico

Il basamento della costruzione è dunque nuovamente emersa e sta per essere liberata dal lenzuolo che la custodiva come un artigianale sudario. I mezzi meccanici sono stati utilizzati soltanto per eliminare nel modo più efficiente e rapido i sedimenti (irrilevanti dal punto di vista storico) presenti nello strato superficiale, e adesso gli esperti stanno operando per rivelare l'interfaccia, costituita da uno strato di sabbia distribuito in maniera coerente su tutta l'area, che appunto segna il confine del deposito non di interesse archeologico e l'inizio della stratigrafia oggetto dello scavo. Da lì saranno ricavate le informazioni sulle diverse fasi di vita attraversate dall'antico edificio. Quello che si conosce già sembra certo: si tratta di una costruzione romana di epoca imperiale augustea, forse un tempio, non portata a termine e poi destinata ad altro uso fino a suo abbandono per cause non chiare, che potrebbero essere legate alla presenza del torrente Calopinace. La copertura di sabbia attesta la definitiva incompiuta dell'edificio, e un altro nodo da sciogliere sarà l'eventuale integrazione con altre strutture e quello che di esse è rimasto: l'aspettativa è aperta a ogni tipo di ritrovamento, che potrebbe anche limitarsi a frammenti o reperti come i vasi da cucina ritrovati nel 2016. 

Piazza Garibaldi scavi giugno 2023_01-2

Gli archeologi sono certi che, come avvenne in piazza Italia, gli strati di datazione siano ancora più antichi, e potrebbero condurre a scoperte di età greca. Le valutazioni sulla prosecuzione dello scavo a maggiore profondità saranno successive e dipenderanno anche dalla disponibilità economica che rispetto alle previsioni iniziali del Comune è già stata ritoccata verso il basso - anche per questo i lavori stanno procedendo in modo spedito, riassorbendo i ritardi di questi mesi e seguendo un criterio di diligenza contro ogni spreco di tempo e fondi.

Ma non va dimenticato che saranno necessarie risorse per l'allestimento di un sito di fruizione pubblica, da restituire alla città come luogo storico. Con questo obiettivo, come già annunciato, non appena saranno raggiunti significativi risultati scientifici, la stessa Soprintendenza organizzerà giornate nelle quali, rispettando le norme di sicurezza, il cantiere di piazza Garibaldi sarà aperto e visitabile da cittadini e turisti.

Riavere quei tesori prima nascosti o a lungo dimenticati è oggi un sogno che sta per avverarsi riabilitando quella che, dopo il degrado del cantiere aperto, la promessa di indagini teniche e poi il fallimentare epilogo con la ricopertura (subito annunciata come temporanea) della piazza, per la città era stata una delusione cocente. 

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