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Ruspe in azione, piazza Garibaldi verso la rimozione dell'asfalto

Il sito è ormai quasi pronto per i lavori archeologici e la prossima settimana sul posto arriveranno i tecnici della Soprintendenza

Sono apparse finalmente le ruspe stamattina in piazza Garibaldi. Ormai è tutto pronto per le ricerche archeologiche che saranno condotte dai tecnici della Soprintendenza, responsabile del progetto finanziato dal Comune per scoprire le origini della struttura ritrovata nelle viscere del suolo.

In questa fase il cantiere prevede la pulizia totale dell'area, dove sono rimasti molti detriti e materiali di scarto della vecchia struttura dell'edicola, rimossa perché si trovava proprio nel punto in cui si scaverà. Anche l'espianto degli alberi ha prodotto elementi di risulta che verranno eliminati. Poi finalmente la piazza sarà "scoperchiata" togliendo l'asfalto e andando ad effettuare le prime indagini sul podium, parte di edificio che in base alla sua profondità gli studiosi avevano datato presumibilmente all'epoca romana. Di cosa si tratti, però, è ancora tutto da capire: potrebbe essere un mausoleo o comunque una costruzione sacra o onoraria, ma anche parte di un insediamento urbano più ampio, una vera e propria antica città che scorre parallela sotto i nostri piedi in uno dei luoghi più centrali e nevralgici di Reggio Calabria.

Tutto quello che accadrà nella piazza durante i lavori è documentabile in presa diretta dai cittadini attraverso l'apertura a finestra ricavata nella recinzione che delimita il cantiere. L'esito dello scavo porterà poi a diverse conclusioni su come si dovrà mettere in sicurezza e rendere fruibile il sito. Una prospettiva che ricorda quello che accade in piazza Italia, che permise di far emergere la più vasta area archeologica cittadina, con stratificazioni di diciotto secoli e reperti risalenti a varie epoche. Un ritrovamento dello stesso tipo in piazza Garibaldi potrebbe far ipotizzare un altro ipogeo con struttura simile, ma al momento l'orientamento è quello di lasciare lo scavo a cielo aperto, in modo da non richiedere nuove risorse economiche e creare un'area suggestiva e inedita da visitare.

Qualche congettura sul podium è stata fatta dagli storici quando la struttura venne alla luce dal cantiere del parcheggio di piazza Garibaldi, suggerendo anche che potesse essere la tomba di Giulia, figlia dell'imperatore Ottaviano nei suoi ultimi anni di vita esiliata dall'augusto proprio a Reggio Calabria come pena per i suoi numerosi reati di adulterio e tradimento. L'imperatore non volle mai riprendere la figlia presso sé ma le concesse di trascorrere il confino a Reggio anziché sull'antica isola di Ventotene, dove le condizioni di reclusione erano disumane. Negò anche che le sue ceneri fossero ospitate nel mausoleo della famiglia, a Roma, e per questo qualche studioso avalla la teoria secondo cui la nobile romana (a cui è dedicata l'omonima via cittadina, dove c'era la torre dell'esilio) potrebbe riposare nel sottosuolo di piazza Garibaldi. A non convincere è però il carattere di incompiutezza del podium, che appare come una costruzione iniziata e poi abbandonata. Cosa sia successo nell'antica storia di Rhegion sotto piazza Garibaldi ce lo diranno gli attesi scavi archeologici che stanno per partire. 

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