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Il "mercato" / Polistena

Occupati abusivamente 29 alloggi popolari: 52 denunce a Polistena

Le indagini dei carabinieri scattate dopo un fatto di sangue avvenuto nel luglio del 2022

Cinquantadue sono le persone denunciate dai carabinieri della stazione di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, dopo una serie di controlli contro l'occupazione abusiva degli alloggi residenziali pubblici.

A suscitare l’attenzione dei militari, è stato un fatto di sangue avvenuto a luglio del 2022, proprio in uno dei complessi di case popolari, quando un 51enne, dipendente del Comune di Polistena e beneficiario di alloggio pubblico, aveva aggredito a coltellate due pregiudicati romani, in quel momento ospitati presso un altro degli appartamenti di quel complesso.

Il proseguimento di questo caso, che nell’immediatezza aveva portato all’arresto dell’uomo per tentato omicidio, aveva messo in evidenza che, chi ospitava i due accoltellati, non aveva titolo a risiedere in una casa popolare.

"E così, ritenendo quest’ultimo un caso nient’affatto isolato, sotto la lente degli investigatori dell’Arma - spiegano dal comando provinciale - sono passate le documentazioni di oltre 300 unità abitative, alcune di proprietà dell’ente locale, altre gestite dal comune per conto dell’Aterp, ente pubblico non economico con funzioni ausiliarie alla Regione Calabria in materia di edilizia residenziale pubblica.  Il risultato è che ogni dieci alloggi controllati, i militari ne hanno individuato almeno uno occupato senza titolo o occupato solo saltuariamente dai beneficiari".

Infatti, le indagini avrebbero fatto emergere come, all’interno del sistema di gestione delle case popolari, vi fossero sia nuclei familiari che, in spregio ai criteri di assegnazione e alle graduatorie comunali, avevano, negli anni, occupato alloggi senza nessuna formale investitura, sia famiglie che, pur dimorando in altre abitazioni, non avevano rilasciato l’alloggio che, ai tempi, era stato loro assegnato sulla base di necessità economiche oggi non più attuali.

Fra questi ultimi, i carabinieri segnalano il caso "di un 40enne con precedenti di polizia che, trasferitosi in nord Italia per lavoro, manteneva l’alloggio come pied-à-terre quando tornava a Polistena per le festività.

I militari hanno poi riscontrato che, in uno dei casi analizzati, vi era stato un vero e proprio mercato dell’alloggio pubblico. È risultato, infatti, che una delle famiglie alloggiava in un appartamento per il quale corrispondeva un canone di locazione a un sedicente proprietario".

Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa prospettata alla procura di Palmi, i carabinieri hanno denunciato 52 polistenesi, 19 dei quali già noti agli investigatori per precedenti deferimenti e 14 beneficiari di forme di sostegno del reddito erogate dagli Enti Previdenziali, ritenendoli responsabili di invasione di edifici pubblici e truffa.

Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa prospettata alla procura di Palmi, i carabinieri hanno denunciato 52 polistenesi, 19 dei quali già noti agli investigatori per precedenti deferimenti e 14 beneficiari di forme di sostegno del reddito erogate dagli Enti Previdenziali, ritenendoli responsabili di invasione di edifici pubblici e truffa.

"Il procedimento è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone deferite, attesa la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte a indagini".

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