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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Polistena / Contrada Don Domenico

Peperoncini, pomodori e marijuana: l'orto "stupefacente" di una contadina di Polistena

La donna è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri. Scoperte 41 piante, la droga una volta essiccata avrebbe consentito profitti illeciti per diverse migliaia di euro

Per far fronte alle spese mensili della propria famiglia, una contadina di Polistena, C.V, 46enne, ha deciso di coltivare nel suo orto, oltre a peperoncini, pomodori e verdure anche la marijuana. Questa strategia però, invece di risolvere le difficoltà economiche, le ha fatto scattare le manette ai polsi. 

Ieri durante alcuni servizi di controllo, i carabinieri di Taurianova e i Cacciatori di Vibo Valentia, hanno rinvenuto una piantagione di canapa indiana composta da 41 piante di altezza variabile da uno a due metri circa in un piccolo campo agricolo in Contrada Sigilli della città della Piana.

La piantagione non era coltivata in qualche piazzola, creata come di consueto in un'impervia zona dell’Aspromonte, ma fatta crescere proprio all’interno di un piccolo orto di uso "domestico". Gli uomini dell'Arma dopo aver oltrepassato una prima area, coltivata con semplici ortaggi e verdura, dietro ad una divisoria ricoperta con un telo, si sono trovati al cospetto di diverse decine di piante di canapa indiana, in pieno stato vegetativo, sorrette da strutture artigianali in legno per facilitarne la crescita.

Gli arbusti erano irrigati tramite una tubazione in plastica collegata ad una pompa, utilizzata anche per la coltivazione dell’orto. Le operazioni di perquisizione  estese anche negli altri casolari di proprietà della donna, hanno consentito il rinvenimento, in un locale adibito a ricovero per animali, altre piante in essicazione e marijuana già imbustata e pronta per la vendita, oltre a strumenti per la pesatura dello stupefacente.

La donna, bracciante agricola incensurata, ha subito ammesso le sue responsabilità nella coltivazione di marijuana, giustificandosi con la necessità di dover far fronte ad alcune spese personali e familiari, mettendo diversamente in opera le sue capacità botaniche. Le piante rinvenute sono state sequestrate per essere trasmesse al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso.

La droga, una volta raccolta ed essiccata, avrebbe consentito di ricavare circa 5 chili di marijuana, che, nella vendita al dettaglio, avrebbe consentito profitti illeciti di diverse migliaia di euro. La quarantaseienne, scoperta in flagranza di reato, è stata ristretta nella sua abitazione agli arresti domiciliari in attesa del giudizio di convalida da parte dell’autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di coltivazione di sostanza stupefacente.

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